La caccia ai libri gender nelle scuole
Il consigliere di Forza Italia Cosentino deposita un'interrogazione in cui chiede che si trovino e che si vietino. "Sono oscenità"
Vietare l’uso. Cacciare i libri “gender” dalle scuole di Varese. Lo chiede il consigliere comunale Giacomo Cosentino di Forza Italia, con una interrogazione depositata oggi. Cosentino aveva già parlato dell’argomento in consiglio comunale.
La sua teoria esplicitata con la mozione – e ovviamente quella di tantissimi cittadini che oggi si dicono contro il “gender” – è che vi siano delle pubblicazioni che possono creare confusione e disorientamento nei bambini. La questione è controversa. Secondo molte associazioni conservatrici esiste un piano per introdurre il gender nelle scuole italiane. Secondo i progressisti è solo una truffa culturale, per mascherare l’avversione ai diritti delle minoranze gay.
Cosentino si rivolge al comune per chiedere che si faccia un controllo nelle biblioteche delle scuole cittadine e che se ne vieti l’utilizzo dagli insegnanti. “Nella nostra Varese non ci devono essere queste oscenità – afferma il consigliere ex An, che è anche presidente dell’associazione di destra Orizzonte Ideale – dobbiamo tutelare la libertà dei bambini e rispettare la famiglia naturale.”
Il politico parla di conseguente e immediato ritiro. Cita una casa editrice chiamata Stampatello , che produce libri per bambini in cui si spiega che esistono famiglie con due mamme o due papà dello stesso sesso, e che è possibile avere figli con l’inseminazione artificiale. E’ grave? Secondo Cosentino sì.
«Attraverso racconti illustrati – afferma – si vuole diffondere la cosiddetta teoria “gender”: tale teoria consiste in una serie di pensieri e ragionamenti volti a convincere i più piccoli che esiste una “identità di genere” slegata dal sesso biologico, costringendo bambini in età di scuola materna o elementare a scoprire in chiave sessuale il loro corpo e creando in loro confusione riguardo i generi maschile e femminile, l’orientamento sessuale, la corporeità e la sessualità.
Partendo da queste tematiche – continua – tali libri si spingono anche ad illustrare famiglie omosessuali che, non potendo per natura avere figli, comprano letteralmente ovuli e spermatozoi per potersi permettere un bambino da poter crescere, senza curarsi del diritto che è negato a quel bambino di poter avere un padre ed una madre.
Questi testi – aggiunge il consigliere Cosentino – creano confusione e disorientamento in una fascia assolutamente debole e alla mercè degli adulti, quale è quella dei bambini, costringendoli a rapportarsi con argomenti che sono sempre stati trattati all’interno della sfera familiare quale luogo principale e primario di crescita ed educazione dei minori in quanto nucleo fondamentale di ogni tipo di società e realtà che precede e va al di là di ogni forma statuale».
Ma la questione è spinosa anche per altri motivi. Il comune, se anche lo volesse, potrebbe vietare l’uso di un libro a una maestra?
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L’oscenità è certa gente nel suo partito:
http://www.varesenews.it/2015/10/pressioni-abusi-e-favori-cosi-mantovani-esercitava-il-potere/409193/
l’unica cosa veramente oscena è il modo di fare politica dove bisogna difendere i figli dalla cultura , dall’avere delle idea mentre la corruzione, il mal governo vanno bene sono accettati purché il diverso non ci tocchi allora va bene.