Un antico premio chiude il festival del giornalismo del futuro
Ha parlato di "E' giornalismo" il premio inventato 20 anni fa da Montanelli, l’ultimo incontro di Glocal13 alla sala Campiotti della camera di Commercio
Ha parlato di un premio "antico", inventato circa vent’anni fa da Indro Montanelli, l’ultimo incontro di Glocal13 alla sala Campiotti della camera di Commercio di Varese.
Il premio di cui si tratta si chiama “E’ giornalismo”, è uno dei più ricchi d’Italia (vale 15.000 euro), e premia l’innovazione nella professione. Un riconoscimento che quest’anno è stato dato in prima battuta all’apparente “nemico” dei giornali, Google, e da Google stesso girato a due giornaliste che si sono distinte per la loro capacità di essere vicine ai nuovi media: Arianna Ciccone e Anna Masera. E proprio la social media editor della Stampa è stata protagonista dell’incontro, insieme al presidente dell’ordine dei giornalisti della Lombardia Beppe Dossena.
Anna Masera ha raccontato i particolari personali del premio (come il fatto che le due beneficiarie abbiano scoperto del premio ricevuto da un tweet, lanciato da chi aveva appena deciso…) ma ne ha approfittato pure per tracciare lo scenario del nuovo giornalista: alla domanda di Roberta Bertolini che ha moderato l’incontro, “Cosa vuol dire innovazione? “ la risposta di Anna Masera è stata: "Aggiornamento continuo, non smettere mai di imparare”. Una prescrizione che ora vale ancor più di prima, per la velocità con cui gli aggiornamenti si presentano. «Il giornalismo non è mai stato cosi vivo – ha sottolineato Masera – Quello che succederà è che i giornalisti che non impareranno le nuove caratteristiche del mestiere finiranno per farsi da parte».
Un’argomentazione pesante, soprattutto se messa in chiaro davanti al presidente lombardo dell’Ordine. Il quale ha ricordato come l’anzianità dei giornalisti contrattualizzati, in grado di influenzare le scelte che coinvolgono anche gli altri colleghi, pesi sulle decisioni di innovazione tecnologica della professione. Ma ha anche ricordato come «L’Ordine continua a fare corsi di aggiornamento che tengono conto del futuro di questa professione, salvo poi trovarsi di fronte degli esami per professionisti che hanno ancora una impostazione ottocentesca».
E’ ancora evidentemente lunga la strada che porta al nuovo giornalismo dell’era digitale.
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