Malerba al Molina: “Infermiere di quartiere per aiutare gli anziani”
Il candidato sindaco di Lega Civica ha incontrato sabato mattina la presidenza della fondazione Molina e l’assessore Angelini
«Gli anziani sono una risorsa della città, ma va sconfitta la solitudine». È quanto è emerso durante l’incontro con Stefano Malerba, candidato sindaco di Lega Civica, che sabato mattina ha incontrato i giornalisti alla fondazione Molina, insieme al presidente del gruppo, Christian Campiotti. Presente anche l’assessore Angelini che presentato alcuni dati riferiti agli anziani presenti in città.
«Sono contento della richiesta che mi ha fatto Malerba per conoscere la fondazione Molina – ha introdotto l’incontro Campiotti -. Stefano è un mio caro amico e sono molto contento di fargli vedere l’istituto che dirigo. Sono contento che uno dei primi temi di una persona che di candida a guidare la città, sia verso gli anziani».
L’assessore ha quindi sottolineato che «partecipo volentieri a questo incontro. Da parte nostra è un’attenzione vera e non di facciata. Sono felice che venga considerata tutta la questione sociale per il futuro della città. Il tema anziani merita un focus specifico. Gli over 65 di Varese sono il 25 per cento della popolazione, circa 20mila persone. Se andiamo a vedere gli over 85 sono 3200, il 4 per cento della popolazione. La fotografia della città è cambiata in questi anni. Accanto a questo l’altro dato che mi colpisce e che è diventato strutturale è quello della composizione del nucleo famigliare: due su tre, il 65 per cento, sono composte da una o due persone. La microunità famigliare sono la maggior parte della popolazione. Emerge quindi il nemico numero uno da sconfiggere, che è la solitudine. I bisogni prevalenti degli anziani sono sicuramente la mobilità, la socializzazione. Bisogna mettere in campo tutte le iniziative possibili che tolgano gli anziani dall’isolamento e dalla solitudine».
È direttamente Malerba a presentare le sue carte per le prossime elezioni amministrative: «Questo incontro per me non voleva essere una conferenza stampa, ma proprio un appuntamento per conoscere una realtà importante della città. L’anziano è una persona che deve avere la sua centralità per avere una propria dignità, e che deve essere una risorsa. Si deve arrivare a risolvere il problema prima che si crei. Credo che con alcune operazioni si possa dare dei servizi a queste persone che possano avvicinarli all’assistenza, come l’infermiere di quartiere. Ma sottolineo che questa tipologia di incontri non sono conferenze stampa, ma l’inizio di un percorso per cercare di trovare soluzioni e problemi reali».
«Mi è piaciuta molto l’idea dell’incontro di questa mattina per vedere insieme cosa si può costruire per questo settore – ha concluso Campiotti -. Qualche elemento di riflessione, oltre al punto di vista sociale illustrato dall’assessore, riguarda anche il punto di vista assistenziale. Noi guardiamo a quattro categorie di anziani: gli autonomi che iniziano un decadimento cognitivo, anziani con patologie neurogegenerative che hanno però una rete famigliare che li assiste, poi vi sono i polipatologici che non hanno una rete di assistenza famigliare, ultima categoria sono gli anziani che hanno una limitata autonomia ma che hanno bisogno di presidi assistenziali vicino a casa. Insieme è possibile trovare delle soluzioni».
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