Mai così tanti decessi a Varese come nel 2015
Negli ultimi 54 anni con 988 decessi e 80.799 residenti registrati al 31 dicembre del 2015 il tasso di mortalità risulta il più alto mai raggiunto
I decessi dei varesini non sono mai stati così alti, in proporzione alla popolazione residente, come nel 2015. Questo dicono i dati che abbiamo raccolto grazie all’Ufficio statistica dell’anagrafe del Comune di Varese a partire dal 1961.
Negli ultimi 54 anni con 988 decessi e 80.799 residenti registrati al 31 dicembre del 2015 il tasso di mortalità risulta il più alto mai raggiunto, superando anche il picco del 2003, quando c’era stata un’ondata straordinaria di caldo.
Il dato, per la verità, è generalizzato anche su base nazionale dove il 2015 ha registrato un aumento del 9,1% sul 2014 con più di 54mila decessi. Resta il fatto che il dato varesino, confrontato con una serie storica così lunga, è senza precedenti.
Per calcolare il tasso di mortalità abbiamo fatto un rapporto tra il numero dei decessi e il dato relativo alla popolazione residente e moltiplicato il risultato per mille. Quello che ne esce, in termini assoluti, è che il 2015 è l’anno con il maggior tasso di mortalità con il 12,2 seguito dal 2003 con il 12, dal 2012 con l’11,4 e poi un salto temporale molto ampio fino al 1976 con l’11,3.
Un aspetto molto particolare di questi dati lo si riscontra suddividendoli per genere, quindi tra la popolazione maschile e femminile. Qui si nota come cambino molto i risultati: la popolazione maschile, infatti, ha avuto un tasso di mortalità molto alto ma non il più alto in assoluto preceduto dai tassi registrati nel 1968, 1969, 1962, 1970 e 1972. Nel complesso, salvo un deciso aumento negli ultimi anni, mantiene un trend negativo.
Decisamente diversa la situazione della popolazione femminile nella quale il tasso dello scorso anno è il più basso solo dopo quello registrato nel 2013 ma nel complesso mantiene un trend in decisa crescita per quanto riguarda l’aspetto della mortalità.
In generale l’anno che ha fatto registrare più morti è rimasto il 1976 con 1018 morti quando, tuttavia, il numero di abitanti della città di Varese era di circa 10mila persone i più.
Che cosa possa essere accaduto è ancora presto per dirlo con cognizione di causa. I dati sulle cause di morte saranno raccolti all’Asl e di solito una prima analisi interessante viene fatta in un report epidemiologico che lo scorso anno è uscito in autunno, mentre l’Istat, così come da regolamento europeo, li renderà disponibili due anni dopo l’anno di riferimento.
Durante la presentazione del rapporto “Osservasalute 2015” il dottor Alessandro Solipaca, segretario scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, ha spiegato così il dato raggiunto su base nazionale:
“Questo incremento di mortalità è dovuto al costante aumento del numero delle persone molto anziane nel nostro Paese e all’andamento ciclico della mortalità osservabile nei dati in serie storica. Quindi tale incremento non deve destare particolare allarmismo, poiché è legato per lo più a fenomeni di natura demografica; merita però attenzione da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) il fatto che alcuni decessi sono riconducibili all’ondata di calore sperimentata nell’estate 2015 e alla mortalità per complicanze dell’influenza nella popolazione anziana. Si tratta cioè di morti evitabili con efficaci politiche di prevenzione, in particolare con quelle finalizzate all’informazione e alla promozione della prevenzione primaria e agli interventi mirati all’aumento della copertura vaccinale antinfluenzale tra gli anziani che, come documentato nel Rapporto, è addirittura in diminuzione”.
Di seguito una dashboard interattiva con la quale potete esplorare voi stessi i dati suddivisi per genere.
Per consultarla a grandezza reale clicca qui.
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