L’appello e l’impegno: “Basta deroghe per gli scarichi nell’Olona”
La commissione ambiente di Regione Lombardia si è riunita lungo l'Olona annunciando una serie di iniziative contro le deroghe per gli scarichi nel fiume
In molti temevano una semplice passerella di politici e invece il sopralluogo della commissione ambiente si è concluso con una sostanziale promessa: intervenire sugli scarichi in deroga lungo l’Olona.
E’ stato il presidente Luca Marsico ad annunciarlo, incalzato dalle richieste (e dalle critiche) dei numerosi sindaci e rappresentanti di associazioni ambientaliste che hanno preso parte all’incontro. «Abbiamo sentito troppo spesso la diagnosi della malattia, ma mai la cura» ha spiegato a nome di tutti i sindaci della Valle il primo cittadino di Solbiate Olona, Luigi Melis puntando il dito contro «gli scarichi in deroga, indicati anche da Arpa come responsabili di buona parte dell’inquinamento del fiume». I sindaci hanno anche colto l’occasione per consegnare una durissima lettera che ripercorre promesse, dichiarazioni e risoluzioni degli ultimi anni definite senza mezzi termini carenti, disimpegnanti e demagogiche (leggi qui tutta la lettera).
Questa volta sarà diverso? I dettagli di ciò che sta elaborando la commissione non sono ancora noti ma Marsico assicura che le iniziative saranno assunte in tempi brevi. Una strada segnata che è caratterizzata da un altro elemento, non secondari: la revoca della prima autorizzazione, quella della Perstorp. Uno stop più simbolico che effettivo dal momento che l’azienda di Castellanza ha fatto ricorso e che tutto è rimandato al marzo 2017. Ma c’è anche un’altra novità, la nascita del nuovo gestore idrico provinciale Alfa Srl.
Il secondo problema dell’Olona, infatti, sono gli scarichi dei depuratori. «Dei 18 che insistono sull’Olona, la metà ha parametri che sono fuori norma» spiega Lorenzo Baio di Legambiente, associazione che ha consegnato ai rappresentati regionali un dossier sui dati dell’inquinamento. Ma almeno in questo settore qualcosa sono destinate a cambiare. «Alfa ha in programma una vasta serie di interventi lungo il fiume» precisa Valerio Mariani, consigliere provinciale con delega alle acque, che nel caso dell’Olona sono stimati in non meno di 16 milioni di euro.
Terza e ultima questione è quella che riguarda le segnalazioni. «I dati si conoscono, le segnalazioni ci sono ma manca una rete per condividerle». A dirlo è il coordinatore delle guardie ecologiche operative sul fiume, Andrea di Salvo, che spiega come «ad oggi mancano protocolli operativi sia per le segnalazioni che per gli interventi» e che in un fiume come l’Olona, con scarichi, collettori, allacci fognari e pratiche non del tutto legali «è fondamentale una rete di sensori che monitori in tempo reale le condizioni delle acque». Tutte tematiche che, ormai, non possono più aspettare. Se l’Italia non rientrerà presto nei parametri europei scatteranno le infrazioni con multe salatissime che ricadranno sui bilanci dei comuni. E dei cittadini.
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