Fede, solidarietà e sport. I primi 50 anni dell’oratorio di San Vittore
Domenica 15 settembre si festeggia il primo mezzo secolo dello stabile di via San Francesco. Saranno presenti oratoriani di tutte le età, da zero a cento anni, e molti di quei sacerdoti e assistenti che hanno fatto la storia dell' oratorio, tra cui don Ambrogio Reggiori dal Mozambico
La nostra sarà anche una società liquida, come dice il sociologo Zygmunt Bauman, ma in mezzo al mare di incertezza dove navighiamo quotidianamente c’è ancora qualche approdo accogliente. A Varese uno di questi è l’oratorio di San Vittore di via San Francesco che domenica 15 settembre festeggerà i suoi primi 50 anni di vita. La struttura fu infatti inaugurata nel 1963 dall’allora arcivescovo di Milano Giambattista Montini, che sarebbe poi diventato Papa Paolo VI. «Dall’oratorio sono passate intere generazioni – dice Marco Dal Fior, membro del consiglio pastorale – e la festa è anche un modo per ringraziare tutti gli assistenti, i preti e i sacerdoti che si sono avvicendati nella crescita dei ragazzi».
Per l’anniversario saranno presenti oratoriani di tutte le età, da zero a cento anni, ma anche molti di quei sacerdoti e assistenti che hanno fatto la storia dell’oratorio, come ad esempio don Peppino Maffi, altri ancora arriveranno da Palermo, Roma e perfino dal Mozambico, come don Ambrogio Reggiori. E quelli che non potranno intervenire personalmente verranno ricordati con un video che ne raccoglie le testimonianze e una mostra di quindici pannelli per ripercorrere un secolo di storie.
«È un’occasione importante – aggiunge don Stefano Silipigni, assistente dal 2011 – perché questa storia ci aiuta a capire la complessità del presente. Dall’oratorio passano ancora molti giovani, nonostante i centri delle città si stiano spopolando di bambini, ma anche tanti adulti che chiedono i sacramenti».
La ricerca del sacro non ha età e la risposta che viene data diventa fondamentale soprattutto in un periodo caratterizzato dalla relativizzazione della fede e dalla storicizzazione della Chiesa. Secondo Vincenzo Pacillo, 43 anni, docente di diritto ecclesiastico all’università di Modena, con un passato e un presente oratoriano, il vento della secolarizzazione può essere fermato. «L’oratorio – sottolinea Pacillo – oltra a dare una risposta alla ricerca del sacro dà ai giovani un senso di appartenenza perché ha un compito di formazione cristiana e al tempo stesso soddisfa un bisogno di comunità».
Formare, educare, aggregare, accogliere sono compiti che spetterebbero anche ad altre istituzioni e in tanti casi l’oratorio diventa supplente laddove c’è una mancanza. E così 40 volontari hanno dato vita al doposcuola, la Casa di Paolo, frequentato da bambini italiani e stranieri delle elementari e medie con qualche difficoltà di apprendimento. Chi può paga una quota per la merenda, a quelli che non possono ci pensa la provvidenza. «Lo scorso anno avevamo una ventina di bambini – conclude Dal Fior – di cui circa la metà stranieri che attraverso il gioco socializzano e imparano l’italiano. Quest’anno introdurremo anche giochi in scatola e karaoke in lingua e un corso di avvicinamento alla pallacanestro».
A proposito di basket, sul campetto in cemento di via San Francesco hanno mosso i primi passi i fratelli Cicci e Aldo Ossola e Dodo Rusconi che hanno vestito la maglia della Robur et Fides, società nata proprio nell’oratorio di San Vittore e ancora adesso punto di riferimento per molti giovani atleti.
Il programma della giornata
Alle 10 Santa messa nella Basilica di San Vittore, la celebrazione che tradizionalmente è proprio dedicata ai ragazzi dell’oratorio. Sull’altare saliranno, insieme a monsignor Donnini, anche lui ex oratoriano, una dozzina di sacerdoti nati nella parrocchia e gli storici preti dell’oratorio.
Alle 11 e 30 in via San Francesco si inaugura una mostra di 15 pannelli con foto e oggetti che riproducono uno spaccato della storia della città.
Alle 15 mega foto di gruppo seguita dalla presentazione di un video documentario con le interviste agli ex coadiutori dell’oratorio.
Dalle 19 è aperto il servizio gastronomico del torneo di paletto (calcio a 4 giocato in un campo di basket)
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.