Incidente alla Tre Valli: il sindacato chiede più tutele per la Polizia Locale
Il coordinamento FP CGIL provinciale è solidale con l'agente ferito ma spiega: «Discriminati rispetto ai colleghi delle altre Forze dell'Ordine»
Solidarietà al collega ma anche ferma rivendicazione dei propri diritti: questo in sintesi il contenuto di un comunicato emesso dal Coordinamento provinciale di Polizia Locale FP CGIL con riferimento all’incidente stradale avvenuto durante la Tre Valli Varesine di martedì 27.
Il frontale, lo ricordiamo, è avvenuto in via Valle Luna poco prima del terz’ultimo passaggio dei corridori: la moto con a bordo l’agente della Locale – ora ricoverato al Circolo dopo le operazioni necessarie – si è scontrata frontalmente con un’utilitaria che procedeva in senso contrario rispetto alla gara ciclistica, a strada chiusa.
«Il nostro Coordinamento esprime piena solidarietà al collega rimasto gravemente
infortunato durante il servizio di scorta alla Tre Valli Varesine» si legge nella nota sindacale. Il comunicato però vuole porre l’accento sulla situazione in cui si trovano ad operare gli effettivi della Polizia Locale: «La lista dei colleghi che hanno pagato un tributo alto per svolgere il proprio dovere, è sempre più lunga. In questi frangenti, rileviamo i doverosi attestati di apprezzamento da parte delle autorità, sulla stampa locale. In essi, il cittadino legge dell’operato dell’Agente ferito e della Polizia Locale pienamente associati alle Forze dell’Ordine e, sicuramente, non vi troverà nulla di strano, proprio perché la natura del nostro lavoro di poliziotti locali ci rende affini ai colleghi dello Stato. Sappiamo però che, nei fatti, le tutele ed il trattamento cui siamo sottoposti non sono gli stessi. Consapevoli che, se il collega ferito avesse avuto una uniforme di un colore leggermente diverso, la protezione per lui e per la sua famiglia, a seguito della disgrazia, sarebbero state migliori».
«Nello stringersi in un immaginario abbraccio, che avvolge anche i congiunti del collega ed Corpo della PL del capoluogo, non possiamo esimerci dall’alzare la voce. Come sindacato, invitiamo quelle autorità che oggi si associano a noi, nell’essere solidali, a dire chiaramente che la cancellazione dell’equo indennizzo per le cause di servizio (e cioè l’indennizzo economico a chi ha perduto l’integrità fisica durante il proprio lavoro ndr) per le donne e gli uomini della polizia locale, ad opera del governo Monti, è stata ed è un inaccettabile discriminazione fra lavoratori».
«Invitiamo gli esponenti politici e della società civile, che si dicono partecipi ogni volta che uno di noi finisce, malauguratamente, in ospedale, a farsi carico di premere affinché questa ingiustizia profonda venga cancellata».
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