Festa degli alpini “La salita? Bus affollati e tanta confusione”
Molti lettori si sono lamentati il giorno di Ferragosto dell'affollamento dei bus navetta e della difficoltà di reperire i biglietti
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Michele Graglia, presidente della Liuc, che riassume i disagi che altri lettori ieri hanno manifestato: i bus navetta per il Campo dei Fiori erano affollatissimi ed acquistare il biglietto non era semplice. Ecco la sua testimonianza
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Il turismo a Varese cresce, la vocazione della città Giardino al godimento delle bellezze naturali e
paesaggistiche è una importante scommessa per il futuro del capoluogo.
Ma per crescere bisogna cominciare dalle piccole cose, semplici da realizzare, facili da copiare da molte località anche non lontane e che non richiedono le famigerate “risorse”, per definizione scarse.
Ferragosto, festa degli Alpini al Campo dei Fiori.
Come da me ritenuto assolutamente giusto, vige il divieto di salire con le auto sulla cima.
Il bus navetta è previsto partire ogni mezz’ora dal piazzale del Palazzetto dello sport.
Alle 9.25 arrivo alla fermata per prendere il bus previsto alle 9.45. I biglietti sono acquistabili a bordo (ma la macchinetta non dà resto) oppure all’edicola nelle vicinanze.
Alla fermata è presente un bus già carico al massimo ed in attesa con le porte aperte.
Acquisto i biglietti in edicola: fortunato, perché poche persone dietro a me in coda si sentono dire che i biglietti del bus sono terminati! Alle 9.30 del giorno di maggior affluenza di pubblico a quella fermata dell’intero anno, credo…..
Il bus fermo e già carico è ancora in attesa e si mette in moto alle 9.45.
Ne arriva un secondo poco dopo e la massa che nel frattempo si è radunata (un rapido conteggio certamente non perfetto ma credo attendibile mi fa dire circa 200 persone) si ingegna per conquistare con mosse abbastanza curiose la “pole position” per salire.
Si aprono le porte, scatta la corsa per conquistare il posto; ha il suo bel da fare un signore sulla sedia a rotelle per fare valere il suo sacrosanto diritto a salire con precedenza: fortunatamente alla fine riesce ad entrare.
Il bus resta fermo, carico al massimo della capienza per più di 20 minuti e si mette in moto alle 10.15, come da tabella.
A questo punto mi permetto la riflessione seguente senza entrare nel merito di valutazioni tecniche sul numero di mezzi utilizzabili per tale servizio in un giorno in cui l’affluenza era prevista certamente molto elevata.
Il limite imposto dai mezzi che possono incrociarsi tra salita e discesa verso il Campo dei Fiori è un “collo di bottiglia” che immagino chi gestisce il servizio abbia accuratamente calcolato.
Ma perché non si è pensato ad una zona transennata di massimo 5/6 metri alla fermata, dove la gente si possa incanalare senza particolari furberie e ad un incaricato per 3 ore (le più affollate, dalle 9 alle 12) che possa dare indicazioni con calma e magari vendere anche il biglietto garantendo tra l’altro che non ci siano troppi “portoghesi” , gestendo la salita con ordine sul bus solo pochi minuti prima della partenza evitando così la sgradevolissima attesa ammassati all’interno?
In un paese dove la “queuing culture” britannica non è mai esistita si possono comunque cominciare a pensare piccoli accorgimenti che diano la sensazione al cittadino ed al turista che la sua presenza è benvenuta e organizzata, non un fastidio.
Basta poco a evitare di rovinare l’emozione di ascoltare alle Tre Croci “Signora delle Cime” cantata dai meravigliosi Alpini pensando a chi ti ha schiacciato il piede salendo sul bus.
“Varese land of Tourism” si dice da qualche anno dalle nostre parti: non limitiamo la nostra internazionalizzazione allo slogan ma osserviamo ed impariamo. Si dice “benchmark and best practice”….
Michele Graglia
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Sono molti anni che a Ferragosto la Festa della Montagna organizzata dal Gruppo Alpini di Varese richiamo molta gente e tanta partecipazione. Quest’anno forse l’afflusso è stato eccezionale perché molta gente ha deciso di rimanere a casa per Ferragosto. D’altronde che se ne dica sui media del PIL in lieve crescita e timide riprese del turismo, le difficoltà economiche per molte famiglie permangono e si decide di rimanere a casa e passare una giornata di festa nelle manifestazioni locali, forse l’unica ben pubblicizzata in tutta la provincia. L’organizzazione si commisura agli aflussi degli anni precedenti e quindi non si può pensare all’ultimo minuto di raddoppiare bus navetta, vendita biglietti, ecc. ecc. Anche perché le ferie sono sacrosante per tutti autisti, bigliettai, vigili e prevendite biglietti.