Cosa c’è di nuovo sulla Fondazione Molina
L'udienza del Consiglio di Stato non ha portato ancora a nessuna decisione. L'Ats nei giorni scorsi ha richiesto con urgenza un incontro al Sindaco e al Prevosto
Come previsto l’udienza del Consiglio di Stato che doveva decidere in parte quale sarà il futuro a breve della Fondazione Molina per ora non ha portato niente di nuovo. Il massimo organo della giustizia amministrativa deve entrare nel merito della sentenza del Tar che aveva rimesso in sella Christian Campiotti e il CdA dell’ente.
Una decisione che aveva sollevato una questione delicata circa i poteri di controllo dell’Ats sulla Fondazione, che poi era stata ribaltata da un provvedimento sempre del Consiglio di Stato, riportando il commissario ai vertici del Molina.
Per conoscere le motivazioni della sentenza saranno necessarie due, tre settimane, ma i tempi potrebbero essere più lunghi e arrivare ai 60 giorni consentiti dalla legge.
In attesa della decisione di merito i vertici di ATS, lo scorso 26 aprile, hanno inviato una comunicazione al Sindaco ed al Prevosto di Varese, ai quali spetta, per Statuto, la nomina del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
Nella nota si conferma – a prescindere dagli esiti della sentenza dell’organo di giustizia amministrativa – la volontà dell’Ats, alla luce dell’attività commissariale svolta in questi 18 mesi, di dare un governo stabile alla Fondazione grazie all’iniziativa dei soggetti competenti.
La posizione dell’Ats si muove tenendo conto di due questioni all’orizzonte: la scadenza naturale al 24 maggio del commissario Carmine Pallino e l’inchiesta della Procura su Campiotti e Airoldi di Rete55.
Sul primo punto nel mese scorso c’era stato un incontro in comune sollecitato dal commissario e a cui aveva preso parte anche il prevosto di Varese. Si era usciti da quella riunione con un nulla di fatto. L’Ats conosce tutta la vicenda e c’è una forte preoccupazione per la governance dell’ente. Nei prossimi giorni potrebbe quindi esserci un nuovo momento di confronto.
Intanto il commissario Carmine Pallino si dice disponibile a proseguire nel suo lavoro. “Come avevamo già previsto siamo di fronte a una situazione delicata. Per questo avevamo chiesto di prendere delle decisioni con chi ha i poteri di governance e, a quanto affermati dal Tar anche di controllo. Quello che posso dire per ora è rinnovare la mia disponibilità a proseguire il lavoro, ma è chiaro che occorre un indirizzo preciso da parte delle autorità competenti”.
Insomma Pallino potrebbe esser confermato dall’Ats con una proroga a tempo per il commissariamento della Fondazione.
L’inchiesta della Procura è invece a una svolta perché si sono chiuse le indagini e ora si attende di conoscere quale sarà l’esito tra l’archiviazione o il rinvio a giudizio degli indagati.
La Magistratura amministrativa e quella penale lavorano su questioni diverse e non sono influenzate dall’altra, ma è chiaro che la decisione della Procura potrebbe portare a una svolta per i vertici del Molina.
Una situazione ingarbugliata e che parte tutta da due operazioni finanziarie che vedono coinvolte Rete55 evolution spa e Mata Spa. La scorsa settimana proprio sui due prestiti obbligazionari sono state prese due decisioni che riguardano le assemblee degli obbligazionisti.
Per il prestito alla società collegata all’emittente televisiva il Molina non ha potuto esprimere un proprio rappresentante perché è stato scelto un rappresentante della Milius Srl che ha preso 460.000 euro di obbligazioni dalla Rete55 evolution spa. Mentre per Mata Spa ci sarà un accordo tra il Molina, che ha sottoscritto 500.000 euro e la Fondazione comunitaria del Varesotto che in tutto ha 1.500.000 di obbligazioni della società milanese.
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