Mutui scontati, assicurati e rinegoziati. Ma per comprare casa ci vuole fiducia

In questo momento i soldi, insieme alla fiducia, sono la risorsa scarsa. Le banche, a chi deve comprare, propongono varie soluzioni

I soldi, dopo il tempo, sono la risorsa scarsa per eccellenza. Una scarsità  che è figlia di diversi fattori, non da ultimo la mancanza di fiducia del sistema del credito. Alla “Casa in piazza”, la borsa immobiliare varesina, le banche sono presenti con i loro prodotti: mutui scontati, assicurati e finanziati quasi per l’intero costo dell’immobile.
Chi deve comprare casa,  una volta che ha individuato l’offerta giusta, fa altre due tappe: prima dal notaio e subito dopo, spesso accompagnati dagli stessi agenti immobiliari, dalla banca. «C’è una collaborazione vera e non a parole – dice Adalberto Tomasello (a destra nella foto) responsabile dell’area mercato della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate -. Le persone sono sensibili al tema del mutuo e quando arrivano al nostro stand si avverte subito che ricercano nella banca un bisogno di conforto».  La parola conforto non significa solo condizioni più convenienti – considerato che ci sono pochi margini di manovra sul famigerato spread – ma anche un’affidabilità della proposta. «Nelle persone che devono comprare casa c’è un atteggiamento di speranza nel futuro – continua Tomasello – che noi abbiamo cercato di tradurre nel prodotto “Merito casa”, che consente di trasformare la rata dell’affitto nel capitale iniziale necessario per l’acquisto dell’immobile. Inoltre, applichiamo uno sconto sullo spread del 0,25%, che vuol dire un risparmio di 5mila euro su un mutuo di 100mila. È una risposta concreta a quel bisogno di conforto».

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Il momento di crisi incide sulla psicologia di chi deve comprare casa. L’acquirente è alla ricerca di sicurezza, di un segnale positivo perché l’acquisto della vita richiede prudenza. «Scatta un meccanismo psicologico di autocensura – spiegano gli operatori della Banca Popolare di Bergamo – ed è per questo che ci sono meno richieste, le persone sono più insicure perché un impegno da qui a 25 anni spaventa. Noi proponiamo un’assicurazione, Blucredit, che in caso di perdita del lavoro, di morte e di invalidità permanente, copre la rata del mutuo e viene prevista all’interno dello stesso contratto. Ad esempio, per un mutuo di 120 mila euro in 20 anni, l’assicurazione costa 48 euro al mese. Inoltre, siccome la Banca Popolare di Bergamo è da sempre sul territorio (dietro quella ragione sociale, anche se non compaiono, ci sono il Credito Varesino e la Popolare di Luino ndr), abbiamo il mutuo in franchi svizzeri che è un servizio concreto per i lavoratori frontalieri che in questa provincia non sono pochi».
La diminuita capacità degli italiani di risparmiare e la costante erosione negli ultimi quattro anni della quota di risparmio accumulata, rendono difficile l’accesso al mutuo perché nessuna banca finanzia il 100% dell’acquisto, occorre dunque avere un capitale di partenza, altrimenti niente casa. C’è però chi, come Banca Intesa SanPaolo, a quella quota si avvicina notevolmente. «Aumentano sempre di più le persone, e non sono solo i giovani, che non hanno a disposizione la quota iniziale di contante necessaria per comprare casa – spiegano Maria Aimini e Nadia Tibaudo -. Ecco perché noi finanziamo fino al 95% del costo dell’immobile. Oggi c’è più consapevolezza, e chi si avvicina alla banca non è a digiuno delle informazioni necessarie per l’acquisto. Prevale semmai un’incertezza rispetto ai contratti di lavoro e ai livelli di reddito che permettono l’accesso al credito».
In effetti, per i precari non è mai stato facile ottenere un mutuo anche nei periodi floridi per l’economia, quando un prestito non lo si negava a nessuno. «Gli strumenti ci sono – concludono le due operatrici – ma in un contesto così complicato ciò che fa la differenza è l’oculatezza, lo stare con i piedi per terra, e ai giovani non manca certo la concretezza. Una scelta puo’ essere quella di chiedere un mutuo rinegoziando il tasso di interesse periodicamente, da fisso a variabile e viceversa. Il Multiopzione permette di farlo ogni tre o cinque anni».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Ottobre 2012
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