Varese ricorda Fabrizio De Andrè: tributo di Riccardo Marini

Al Twiggy caffè è stata ricordata la figura di De André. Il racconto di un lettore presente per rivivere le emozioni che regalava il grande artista

serata in memoria di faber

Il Twiggy  caffè diventa genovese per una sera, la voce del poeta insieme ad un menù ligure creano un mix perfetto

L’11 gennaio 1999 si spegneva Fabrizio De Andrè, il poeta considerato dalla critica il più grande cantautore di tutti i tempi. Le sue continue battaglie al fianco alle minoranze ritornano attuali, la profonda crisi sociale che stiamo attraversando in questo periodo sembra solo la rappresentazione materiale delle sue canzoni.

Capace di coinvolgere tutti, dai borghesi agli operai dei carruggi, un poeta ma anche un esempio per molte persone che si vedono fragili di fronte alla società.

La minoranza sociale non è una cosa materiale, ma una concezione di cultura che ormai ci portiamo avanti da decenni.

Il pubblico è numeroso anche qui al Twiggy,  signori di 60 anni si ritrovano faccia a faccia con quindicenni tutti per una passione comune, Faber. Forse era davvero questo il punto di forza del poeta genovese: riuscire a unire grazie alle parole età, culture e ceti sociali diversi, anche grazie ad un vastissimo repertorio.

La gente sicuramente non vuole rinunciare ad un evento così unico in città, oltre 300 le persone stimate all’interno del locale. Canti e i citazioni che si raccolgono in un unico coro ad omaggiare chi , con le sue parole, ancora sta in mezzo a noi.

Le emozioni vengono amplificate da un quartetto d’archi, che, con molta scioltezza, accompagna una voce trascinante, adeguata al carisma dell’ artista genovese. Tra i più celebri brani suonati, fiume Sand Creek, don Raffae’, amore che vieni e che vai, il pescatore e infine le esclusive Sidun e Creuza De Ma in dialetto genovese.

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Pubblicato il 12 Gennaio 2019
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