Le nuove sfide del corso di laurea in Medicina: due giorni di dibattito
Per la prima volta si svolge a Varese la Conferenza permanente dei presidenti di consiglio di corso di laurea magistrale in Medicina e chirurgia
Aumentare il numero di specializzandi, inserirli in organico sin dall’ultimo anno di scuola, aumentare i posti al corso universitario di Medicina e Chirurgia, valutare i modelli di accreditamento delle scuole di specialità.
Sono alcuni dei temi su cui si confronteranno domani, 12 aprile e sabato 13, 60 presidenti dei corsi di laurea in Medicina e chirurgia di tutt’Italia. Saranno ospiti dell’Università dell’Insubria e del collega varesino professor Marco Ferrario.
Per la prima volta si tiene a Varese la Conferenza permanente dei presidenti di consiglio di corso di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, uno strumento di confronto importante istituito nel 1985 e giunto alla sua riunione numero 133, attualmente sotto la guida di Andrea Lenzi.
I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali del rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue, del governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, del presidente dell’Ordine dei Medici di Varese Roberto Stella e di quello di Como Gianlugi Spata, del direttore generale dell’Asst Sette Laghi Gianni Bonelli e dell’Ast Lariana Fabio Banfi.
È anche in programma una breve prolusione a cura di Giulio Carcano, presidente della Scuola di Medicina, sulla storia dell’Università dell’Insubria, fondata nel luglio 1998.
Tra gli altri temi in discussione: la modalità di attuazione della laurea abilitante, i risultati del progress test 2018, la formazione dei docenti, l’accreditamento periodico di sedi e corsi di studio. È proposto anche un laboratorio sulla modalità di sperimentazione didattica in ambito medico e odontoiatrico.
«Siamo in un momento di svolta per i corsi la laurea – spiega Marco Ferrrario – in particolare per quello magistrale a ciclo unico di Medicina e chirurgia. Da una parte le procedure di qualità Anvur, Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, inseriscono modalità di verifica della didattica erogata e dei tirocini professionalizzanti più adeguate alla valida formazione dei medici di domani. Dall’altra parte, la necessità di aumentare il numero di studenti immatricolati fin dal prossimo anno richiede disponibilità di strutture e soprattutto di docenti, cosa resa difficoltosa dai vincoli di spesa. In Uninsubria è forte la necessità di incrementare in modo significativo il corpo docente a Medicina, in anni recenti ridotto anche a causa dell’uscita di ruolo di molti professori e inadeguato attualmente rispetto al numero importante di studenti. Sono orgoglioso che di questi argomenti si possa parlare a Varese davanti a una platea importante, grazie alla presenza di tanti docenti da quasi tutti gli atenei d’Italia e di Carlo Della Rocca, Andrea Lenzi e Stefania Basili, presidenti nazionali delle scuole e dei corsi di laurea di Medicina: una occasione storica per documentare i progressi che l’Insubria sta realizzando».
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