Gli studenti del Sereni maestri di coding alla primaria
Un progetto di alternanza scuola lavoro ha visto impegnati gli studenti di terza e quarta del percorso Scienze applicate con i bambini di terza della primaria di Creva
È una modalità didattica che apprezzata. I ragazzi più grandi insegnano e fanno da tutor ai più piccoli. Un doppio valore: gli studenti “anziani” mettono a frutto le conoscenze acquisite e ne fanno competenze, i bambini imparano con metodi coinvolgenti, spesso giocando. È questa l’esperienza che racconta Giorgio, uno studente del quarto anno del Liceo Sereni di Luino, impegnato con i suoi compagni di scuola in una lezione di “coding” agli alunni della primaria:
«In una società come quella odierna, che si affida ormai quasi interamente a sistemi informatici, è importante per i giovani imparare a sfruttare al meglio le potenzialità di un computer attraverso il ragionamento logico.
Su tale idea si basa il progetto di alternanza scuola-lavoro di un gruppo di studenti del Liceo “Sereni” di Luino che ha sperimentato la possibilità di lavorare con i bambini delle classi terze della scuola primaria di Creva.
Queste lezioni, divise in due parti, sono state incentrate in una prima fase sul “problem solving”, consentendo ai giovani studenti di apprendere un metodo di ragionamento rigoroso e costrutti tipici del “coding”, con particolare riferimento al software “scratch”, un ambiente di programmazione sviluppato per facilitarne l’apprendimento.
La seconda serie di lezioni è stata invece improntata alla realizzazione, da parte degli studenti delle primarie, di un racconto animato sfruttando le conoscenze ottenute in precedenza, così da poter mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti e rendersi conto di come i programmi che utilizziamo tutti i giorni possano prendere vita dalle nostre stesse mani.
Questo progetto, portato a termine da ragazze e ragazzi delle classi 3 a e 4 a della sezione “Scienze Applicate” del Liceo di Luino, ha permesso non solo ai bambini di acquisire nuove conoscenze in campo informatico, ma anche agli studenti del liceo di sperimentare un nuovo tipo di attività che gioverà loro nel mondo del lavoro.
Giorgio Margherini, classe 4^C»
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