
Milano
Impugnata la decisione della Corte d’Appello che indennizza Stefano Binda
Caso Lidia Macchi: secondo la Procura Generale di Milano il silenzio dell’imputato avrebbe concorso all’errore della sua carcerazione
Caso Lidia Macchi: secondo la Procura Generale di Milano il silenzio dell’imputato avrebbe concorso all’errore della sua carcerazione
L’ultimo scoglio rappresentato dalla possibilità di impugnazione del provvedimento da parte dell’Avvocatura dello Stato che ha 15 giorni per rivolgersi alla Cassazione
L’ex imputato è rimasto in carcere per quasi 1.300 giorni: assolto in Appello e in Cassazione ora chiede una indennità allo Stato
Il 15 gennaio 2016 all’alba la polizia (e le telecamere) fuori dalla villetta di Brebbia. Oggi il ritorno alla vita, fra volontariato e studi. “Ma non ho finito di lottare“
Le motivazioni della sentenza in Cassazione che scagionano definitivamente il cinquantenne di Brebbia, per tre anni e mezzo ingiustamente incarcerato
A poco più di una settimana dalla decisione della Cassazione parlano i difensori del 53enne di Brebbia condannato e poi assolto per l’omicidio di Lidia Macchi
Le motivazioni della sentenza d’appello non escludono l’ipotesi di altre indagini, “strada irta e difficoltosa”. Ma i cronisti varesini degli anni Ottanta non ci credono
In relazione all’udienza di quest’oggi in Corte di Cassazione, i famigliari di Lidia Macchi hanno preparato un comunicato in cui spiegano: “Comprendiamo i motivi che hanno portato all’assoluzione di Binda”
La notizia appresa in diretta dai difensori che mette fine a un salto nel buio incominciato con l’arresto nel 2016. “Ho il sentore che nella mia vita cambierà qualcosa”
L’udienza poterebbe mettere fine alla vicenda giudiziaria che ha riguardato il cinquantenne di Brebbia condannato all’ergastolo a Varese e poi scagionato in appello per non aver commesso il fatto
Lo ha depositato l’avvocato Daniele Pizzi legale della famiglia che si è costituita parte civile
La procuratrice Gemma Gualdi impugna la decisione dell’Appello per l’ultimo grado di giudizio
Secondo Daniele Pizzi i giudici hanno “sbagliato ad aver criticato l’operato dei poliziotti e dei magistrati che si sono occupati sinora della morte di Lidia“
Depositate le motivazioni della sentenza d’appello che ha trasformato la condanna all’ergastolo in primo grado in assoluzione per non aver commesso il fatto
Assassini imprendibili, “perché il rapporto che li legava alle giovani probabilmente era molto delicato e nel caso si fosse interrotto avrebbe potuto avere conseguenze impensabili”. Il corsivo di Pierfausto Vedani
Che cosa accadrà adesso? «Valuteremo», spiega uno dei difensori, l’avvocato Patrizia Esposito. Sicuro il ricorso della Parte civile
Il presidente della provincia risponde alla madre che con la figlia disabile in carrozzina non ha potuto accedere all’area giochi appena rinnovata
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