Il Pd: “Revochiamo la cittadinanza onoraria a Mussolini”
Mozione del consigliere Luca Conte che rispolvera la mancata cancellazione della benemerenza al duce. Fu concessa nel 1924 ma mai formalmente revocata. Contrario l'assessore del Pdl Stefano Clerici
Benito Mussolini è ancora cittadino onorario di Varese, come Garibaldi (di simpatie protosocialiste), e come Guttuso (pittore comunista). Quella carta tuttavia era stata dimenticata fino a ieri, quando Luca Conte, 27 anni, il vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale, ha scritto la mozione che presenta questa mattina alle 12 a Palazzo Estense, per chiedere la revoca di quella benemerenza. «E’ una onorificenza di cui tutti si sono dimenticati – osserva Conte – ma diverse città italiane, anche di recente, hanno ritenuto opportuno compiere un passaggio simbolico importante, e cioè fare una revoca formale di quella cittadinanza onoraria. A Mussolini fu conferita il 10 maggio del 1924, allora in consiglio comunale si rifletteva il cima politico del tempo, con i Popolari cattolici che si astennero perché ancora speravano che il fascismo non svoltasse verso la dittatura piena e definitiva».
E invece accadde che proprio dieci giorni dopo quella cittadinanza onoraria,
«E’ vero che sono fatti oramai scolpiti nella storia – spiega Conte (foto) – però non sottovaluterei il fatto che Varese si attivi per una presa di posizione. Era da tempo che stavo pensando a questa mozione, ma mi sono deciso quando ho letto che il 28 ottobre ci sarà a Cittiglio una commemorazione della marcia su Roma. Non è giusto accostare Varese a queste iniziative».
In effetti negli ultimi anni alcuni episodi nostalgici ci sono stati, in particolare le famosa festa per il compleanno di Hitler nella birreria di Buguggiate in cui si cantarono inni nazisti sulle note di Lucio battisti, e che fu ripresa dalla digos con una telecamera nascosta.
Ma non è detto che la città abbia voglia di riaprire vecchie polemiche. In fondo le cittadinanze onorarie, negli ultimi anni, proprio per evitare scontri, sono state date solo a figure extrapolitiche come Alda Merini e Bob Morse (ci fu una polemica per Cossiga ma la proposta rimase sospesa). Chi se ne intende di polemiche storiche è l’assessore Stefano
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