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“Il furetto è stato liberato”. Strano furto rivendicato sul web
La digos sta indagando sulla sospetta azione di animalisti radicali. Nel mirino un negozio di Varese che già a marzo era stato oggetto di una protesta
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Un gesto dimostrativo isolato o l’inizio di un’escalation contro chi vende animali in gabbia? E’ questa la domanda che si stanno ponendo gli investigatori della questura di Varese, alle prese in questi giorni con una curiosa denuncia. Un negozio di animali della città, lo Zoo Varese, ha subito il furto di un mustelide che si trovava esposto nelle gabbie.
(nella foto, una dimostrazione animalista, a marzo, contro il negozio di via Macchi a Varese)
Si tratta per la precisione di un furetto, esemplare che da qualche tempo è diventato di moda come animale da compagnia. Due giovani, con la scusa di voler visionare alcuni esemplari da acquistare, si sarebbero introdotti nella struttura e avrebbero agito senza farsi scoprire. Il proprietario del negozio ha presentato una denuncia in questura. La rivendicazione del furto è apparsa nel sito internet di una onlus animalista. Gli autori del furto si sarebbero vantati in forma anonima del gesto, e avrebbero rivelato di aver affidato il furetto rapito a una persona che lo tiene in libertà. In particolare nel sito era descritta proprio l’azione di “liberazione” dell’animale dalla gabbia e veniva esplicitata, senza mezzi termini, la premeditazione dell’azione.
IDEOLOGIA
La giustificazione ideologica del furto è al vaglio della digos. Nella sua denuncia, il proprietario ha infatti allegato le pagine internet incriminate, oltre alla descrizione dell’animale. La questura considera l’episodio da trattare con molta cautela. Lo Zoo Varese è stato infatti oggetto qualche mese fa di una manifestazione di gruppi animalisti organizzati che contestano proprio la detenzione in gabbie e la vendita. Una forma molto radicale di “animalismo” che unisce diversi militanti in reti di solidarietà e gruppi attivi, sia sul territorio che sul web.
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