Giani e l’antisemitismo italiano: il 14 luglio li seppellirà
Alcune considerazioni del Vicepresidente provinciale Arci Mauro Sabbadini dopo il convegno di Casa Pound
Egregio Direttore,
Casa Pound ha tenuto sabato un convegno dedicato a un illustre personaggio del passato di Varese, certo Niccolò Giani “forgiatore di uomini” secondo C.P., fondatore della scuola di mistica fascista, nonchè direttore del “corriere prealpino”, nell’infausta epoca in cui i direttori di giornale li nominava il governo, per fedeltà più che per competenza e non prima di avergli trovato un inquadramento nell’OVRA.
Di Giani avevo già sentito parlare e, dal mio personale archivio, ho pescato quest’inciso:
“E’ da millenni che i giudei covano un sogno di odio e di dominazione e dopo il 1791 essi speravano di realizzarlo: anzi erano fermamente convinti di ricondurre nel porticello del trionfo la sconnessa navicella del loro miraggio di sopraffazione mondiale. Dimenticando che con l’odio, come ha insegnato Cristo e confermato Mussolini, non si costruisce nella vita. Il Fascismo invece li ha svegliati bruscamente e ricondotti alla realtà dell’Anno XVII. E oggi la parentesi, apertasi colla Rivoluzione francese, si sta chiudendo. E si chiude, per fortuna della civiltà e dell’umanità intera. La vittoria del Fascismo sul giudaismo è infatti una vittoria della civiltà e della luce”.
( corriere prealpino, 18 Gennaio 1939)..
Trovo che questo passaggio sia di estremo interesse, anche per quanti continuano a sostenere che il fascismo italiano non fosse, in definitiva, veramente antisemita.
Comunque direi che la celebrazione dell’autore e il recupero di queste sue parole siano un ottimo elemento di chiarezza: da domani chiunque, vedendo la simpatica tartaruga bianca e nera, saprà con certezza cosa significa, posto che già non lo sapesse.
Nel contempo una cosa la devo ammettere, Giani su un punto ha ragione: la rivoluzione francese, l’illuminismo e la tolleranza, il relativismo. Questi sono effettivamente i suoi veri nemici, e i nemici di ogni sistema autoritario, razzista e fanatico.
Un motivo in più per rileggere Voltaire, Hume, Beccaria e Kant e magari per celebrare un po’ il prossimo 14 luglio.
Un saluto cordiale,
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