Si deciderà a giugno se potenziare l’ospedale Del Ponte

Spetta alla giunta lombarda decidere i fondi. La direzione di Varese impegnata a dimostrare la necessità di aprire il pronto soccorso, la terapia intensiva pediatrica e la neuropsichiatria infantile

Padiglione Michelangelo: inaugurato il percorso artistico di accoglienza

Poco più di un anno fa erano toni trionfalistici: in arrivo i fondi per assumere il personale necessario a far partire i nuovi reparti dell’ospedale Del Ponte. L’inaugurazione del padiglione Michelangelo portava con sé la soddisfazione per una scommessa vinta tra le numerose polemiche.

A distanza di pochi mesi, quei toni si vanno ridimensionando e l’ottimismo si è trasformata in precauzione e cautela.

I fondi extra annunciati per assumere il personale in più necessario ai nuovi reparti sono molto incerti: « La giunta uscente non ha voluto deliberare i bilancio degli ospedali lasciando questa incombenza al nuovo Governatore – spiega il direttore dell’Asst Sette Laghi Callisto Bravi – Attendiamo il mese di giugno per capire gli stanziamenti che ci verranno riconosciuti».

Con una politica di contenimento dei costi generalizzata e legata anche alle direttive di Roma, di fatto si è dovuti bloccare l’apertura dei nuovi servizi: il pronto soccorso pediatrico, il reparto di degenza della neuropsichiatria infantile e la terapia intensiva pediatrica. La direzione generale dell’azienda è impegnata a presentare relazioni e progetti di sviluppo a conferma della necessità del nuovo personale. Un’opera di convincimento che riporta il progetto del Del Ponte indietro negli anni: di fatto mancano ancora almeno 9 specialisti di neuropsichiatria infantile, mancano gli anestesisti per la “Tip” e i macchinari come la Tac e la risonanza per trasformare l’attuale punto di primo intervento in un pronto soccorso a tutti gli effetti.

Le diverse inaugurazioni annunciate per questa primavera, quindi, slittano all’autunno inoltrato, si parla di novembre e di gennaio 2019 per la terapia intensiva pediatrica.

Attesa, dunque, per quanto avverrà in giugno: per gli ospedali dell’Asst Sette Laghi si tratta ancora una volta di dover dimostrare la propria sofferenza per mancanza di personale, di dimostrare a conti fatti di avere necessità di forze sia mediche sia del comparto in più. Intanto come unica misura certa c’è il blocco del turn over, chi se ne va non verrà sostituito : « La misura vale per tutti gli ospedali non solo per il nostro» ricorda il direttore Bravi che non si sofferma sulle lunghe battaglie fatte dal personale chiamato a gestire degli ospedali sottodimensionati rispetto all’utenza di riferimento e con un tasso di occupazione dei letti tra i più alti in Lombardia.   

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Maggio 2018
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