«La carta sconto? Fu la salvezza dei benzinai»
L'intervento di Gianni Lucchina, all'epoca dell'approvazione della legge capo dei benzinai della provincia di Varese, sul "richiamo" che la Ue ha fatto al nostro Paese
Sulla questione del provvedimento di Bruxelles che contesta la carta sconto benzina, riceviamo l’intervento di Gianni Lucchina, oggi segretario generale di Aime ma ai tempi della formulazione della legge regionale, capo dei benzinai della provincia di Varese.
Ecco cosa pensa del richiamo della Ue.
In questi giorni abbiamo letto che l’Unione Europea ha preso di mira la carta sconto benzina per i residenti dei comuni delle zone di confine con la Svizzera, Comuni collocati a 20 Km dal confine Elvetico.
Ricordo che in quel periodo ero a capo dei benzinai della provincia di Varese e anch’io diedi un piccolo contributo.
La Legge approvata a dicembre del 1999, fu e rimane una legge tutt’altro che assistenzialista e men che meno un provvedimento a favore dei cittadini.
La carta sconto era e rimane un provvedimento a favore del sistema economico del paese e delle imprese distributrici di carburante.
Basterebbe che questa Unione leggesse la premessa della legge e scoprirebbe che fu approvata per sostenere i distributori di carburante, per la tutela dell’ambiente e per la tenuta in Italia ed in Europa di ingenti risorse finanziarie che prima finivano oltre confine.
Una legge che non interviene sull’iva ma unicamente sul prezzo della benzina.
Senza questo provvedimento l’Italia, quindi l’Europa, non sarebbe mai riuscita ad incrementato di oltre 140 milioni di litri venduti ma avrebbe lasciato questo enorme patrimonio alla Svizzera.
Non solo ma quante risorse avrebbe perso il nostro Paese sia in tasse, contributi e posti di lavoro.
Una posizione inaccettabile e ridicola, mi viene da pensare: ad orologeria.
Ipotizziamo che l’Unione Europea abbia ragione: ci ha impiegato 20 anni per accorgersene? Se è questa la capacità dell’Unione nell’avviare procedimenti di controllo, è preoccupante.
Una legge che ha favorito lo sviluppo, tutelato l’ambiente, impedendo il continuo pendolarismo da pieno.
Un provvedimento che al di là dei colori ottenne il consenso dei cittadini, delle imprese, delle organizzazioni sindacali e dei consumatori.
Dobbiamo chiedere a tutti gli eletti, alle Istituzioni di farsi carico di questa problematica e di difendere una importante conquista dei Lombardi a sostegno del proprio tessuto economico.
È superfluo ricordare che se i territori crescono ne trae vantaggio anche l’Europa.
Noi ci aspettavamo e siamo ancora fiduciosi che ciò possa accadere, un’Europa per i cittadini, per le imprese capace di avviare processi virtuosi di crescita ed impegnata nello sconfiggere la povertà.
Di un Europa incapace di rispondere alle aspettative dei cittadini e delle imprese; di un Europa di Ragionieri, senza offesa di quest’ultimi, non sentiamo proprio il bisogno.
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