San Cipriano e Santa Giustina, la chiesa ortodossa rumena a Varese

Sotto l'edificio cattolico dell'Immacolata, in viale Europa all'ingresso della città, si trova la parrocchia del Patriarcato di Romania. È l'unica per la comunità rumena in tutta la provincia

Le chiese degli altri

Al sole tiepido di questo dicembre anomalo si fermano a parlare sul piazzale, a due passi dal semaforo del trafficato viale Europa di Varese. «Un an nou fericit», buon anno, si augurano salutandosi prima di infilarsi in auto e tornare a casa: sono i fedeli della chiesa ortodossa rumena di Varese, l’unica in provincia che fa riferimento al Patriarcato di Romania.

«Qui vengono da tutta la provincia, dalla zona di Varese ma anche da Gallarate e Busto Arsizio» spiega l’arciprete ortodosso Silviu State, unico sacerdote di questa comunità che è insieme religiosa e nazionale. «Quelli che abitano a Saronno fanno invece riferimento a Limbiate e Rho». Sono altre due parrocchie vicine, che come anche quella di Como fanno riferimento alla Diocesi Romena d’Italia.

Il nome completo della chiesa varesina è Parohia Sfântul Sfințit Mucenic Ciprian și Sfânta Muceniță Iustina, che sottolinea la dedicazione ai due martiri di Nicomedia, Cipriano e Giustina. La chiesa – biserica, in rumeno – è ospitata dal 2009 in uno spazio sotto l’edificio di Santa Maria Immacolata, la chiesa cattolica che si affaccia su viale Europa.

Alla messa domenicale partecipano di solito sessanta-settanta persone. «C’è una maggiore partecipazione in alcuni momenti, mentre ad esempio nel periodo natalizio siamo un po’ meno» spiega uno dei parrocchiani. È un po’ una specificità di una comunità che comunque – essendo la Romania dentro all’Unione Europea – vede anche tante persone che possono affrontare un viaggio per il periodo delle ferie.

La comunità è formata da persone e famiglie da tutta la Romania, con una particolare presenza di persone dai distretti della Moldavia rumena (a Est, da non confondere con la confinante Repubblica di Moldova) e di Maramures, nel Nord.

Le chiese degli altri

Pochi i matrimoni – perché si preferisce sposarsi in Romania, spiegano – un po’ di più i battesimi, che vengono di solito celebrati al sabato. Tra i momenti particolari dell’anno, la festa dei santi titolari della chiesa, a ottobre, e il patrono della Romania, Sant’Andrea, il 30 novembre.
«Il 19 gennaio avremo una preghiera insieme con i Cattolici per le Settimana ecumenica» aggiunge padre Silviu. «Alle 11 la seconda metà della liturgia romena sarà dedicata alla unione tra cattolici e ortodossi». Una unione che in qualche modo c’è già in viale Europa.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 31 Dicembre 2019
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