La protesta per la caldaia rotta finisce con 77 studenti sospesi
La protesta dei ragazzi del Newton per le aule fredde ha indotto il dirigente a prendere la drastica decisione. I ragazzi chiedevano di tornare a casa per mandare un segnale forte alla Provincia
La caldaia era in blocco ma gli animi erano surriscaldati. La protesta di alcuni ragazzi dell’Isis Newton di Varese è finita con la sospensione di 77 studenti.
Una decisione immediata e subito messa in atto dal dirigente Daniele Marzagalli che ha così voluto sanzionare in maniera esemplare la rivolta.
Nella motivazione della misura disciplinare si legge che gli studenti hanno contribuito gravemente all’interruzione del pubblico servizio dell’attività amministrativa della scuola chiudendo deliberatamente le valvole termostatiche dei caloriferi e aprendo le finestre.
Nella confusione creatasi alla quinta ora, ignoti hanno anche danneggiato a calci una parte del muro del corridoio che divide dalla presidenza oltre a manomettere la stessa maniglia della porta.
La rabbia è esplosa soprattutto perchè non era la prima volta che le aule dell’istituto rimanevano al freddo e i ragazzi avrebbero voluto un’azione dimostrativa forte nei confronti dell’ente Provincia, che gestisce la manutenzione dell’impianto termico. Chiedevano di tornare a casa, interrompere le lezioni che non possono avvenire in condizioni climatiche difficili.
Un’azione non condivisa dal dirigente, responsabile della sicurezza di tutti i ragazzi. Così, Merzegalli, avvertita la Provincia e ottenuto l’intervento tempestivo per la ripresa della caldaia, ha chiuso il caso. Da qui la rabbia dei ragazzi che sono usciti dalle aule protestando in maniera un po’ troppo esagitata mentre il preside girava per la scuola per capire la situazione delle varie aule. Tutti gli alunni che non risultavano in classe alla quinta ora sono stati sospesi fino a sabato prossimo, in attesa che si esprima anche il consiglio di istituto.
Ora si vorrebbe risalire anche agli autori materiali dei danneggiamenti, una ricerca necessaria in vista di un’eventuale denuncia per atti vandalici. Da parte di molti studenti c’è la consapevolezza di aver superato il limite e c’è la volontà di sistemare i danni provocati. Già in passato il freddo aveva spinto i ragazzi a lamentarsi in maniera pacifica. Ma ieri la frustrazione ha preso il sopravvento.
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