L’agriturismo è l’ideale contro il Coronavirus, ma calano le prenotazioni
Coldiretti: nelle oltre 1600 aziende agrituristiche lombarde i turisti sono in calo
«Gli agriturismi sono situati in campagna, anche in zone isolate, in strutture familiari e lontano dagli affollamenti, con spazi adeguati per i posti letto e a tavola: per questo sono forse il luogo più sicuro in Italia per difendersi dal contagio, fuori dalle mura domestiche, scoprendo al tempo stesso le bellezze e le tradizioni enogastronomiche del territorio».
È quanto afferma Coldiretti Varese, in base a un monitoraggio di Terranostra, nel sottolineare che la paura irrazionale sul coronavirus sta provocando nelle strutture agrituristiche un calo delle presenze per pranzi, cene e pernottamenti.
Nelle oltre 1600 aziende agrituristiche attive in Lombardia, l’allarme generato dalla diffusione del Coronavirus sta colpendo le prenotazioni di italiani e stranieri, con le disdette che arrivano anche da parte di chi aveva già deciso di recarsi in una delle strutture.
I timori legati al coronavirus stanno coinvolgendo un settore che a livello lombardo conta oltre mezzo milione di presenze all’anno, con una rete di più di 14 mila posti letto e 40 mila coperti per il ristoro, e una capacità di rispondere alla nuova domanda green degli ospiti, dal trekking ai percorsi culturali a quelli benessere, dagli spostamenti in bicicletta all’accoglienza dei camperisti fino ai matrimoni, con la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo, che è fra le qualità più apprezzate, con piatti della tradizione preparati dai cuochi contadini.
«Con grande senso di responsabilità, le imprese agrituristiche sono impegnate nell’osservanza delle ordinanze regionali e comunali – commenta Massimo Grignani, presidente di Terranostra Lombardia e Terranostra Varese – garantendo l’apertura delle strutture laddove consentito. I comportamenti di precauzione sono necessari, soprattutto al fine di garantire la continuità dei servizi: la nostra forza è avere strutture in campagna, con spazi tali da evitare assembramenti. Chi offre servizio di pernottamento, ad esempio, spesso ha camere in alloggi indipendenti o con ingressi che non costringono ad attraversare spazi comuni».
«Come Terranostra – conclude Grignani – ci stiamo confrontando con l’assessorato regionale all’Agricoltura per affrontare questa situazione che rischia di provocare gravi ripercussioni sulle nostre attività. Abbiamo, infine, invitato tutte le imprese agrituristiche a informare correttamente i propri ospiti secondo le disposizioni di igiene divulgate dal ministero della Salute».
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