Un “numero chiuso” nelle vie della Movida per rendere sostenibile il weekend

E’ una delle proposte fatte dagli esercenti al tavolo di coordinamento con Comune e Forze dell’Ordine. Ora la valutazione passa al comitato per la sicurezza

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Si vedono spiragli di accordo per rendere sostenibile la movida varesina.

Al tavolo tra Comune, Forze dell’Ordine e rappresentanti delle associazioni del commercio sono state presentate le proposte firmate dal tavolo dei pubblici esercizi, e quindi dalle associazioni degli esercenti: in particolar modo Confcommercio Varese e Confesercenti Varese, ma c’erano anche rappresentanti di Aime.

Tra le più originali e corpose tra le soluzioni presentate c’è quella di un “piano consumi serali a numero chiuso” dal giovedì alla domenica: che parte da una mappatura delle vie critiche, chiedendo a tutti gli esercenti il numero di posti a sedere, in modo da valutare la massima capienza prevista nelle vie del centro e lavorare prevedendo prevalentemente la prenotazione per fasce orarie.

Dal giovedì al sabato poi, se non basta la prenotazione, la proposta è anche prevedere ingressi contingentati e transennati nelle vie del centro, per assicurare una presenza limitata ai posti disponibili, sempre prevedendo la consumazione al tavolo e una rotazione tra i clienti a seconda della fascia oraria prenotata.

Per chi vuole continuare a chiacchierare, un’altra proposta è quella che prevede l’Individuazione di aree nel centro città chiamate “Sosta Conviviale” nel rispetto delle normative: luoghi più ampi delle strette vie del centro dove potersi fermare mantenendo la giusta distanza.

A base di tutto c’è una prima, semplice proposta: quella che dalle 19 in poi anche i bar facciano solo servizio al tavolo: da quell’ora dovrebbe essere vietato consumare in piedi.

Insieme a queste prime proposte operative i commercianti hanno segnalato però anche la necessità di rendere più semplice “fare le cose per bene”: innanzitutto, passando ad una fase punitiva da “tolleranza zero” per quei pochi (esercenti ed utenti) che non rispettano le regole; poi sospendendo la vendita di alcolici da asporto a partire dalle 19: sia per i bar sia per i negozi di prossimità del centro. Infine, creando una campagna di comunicazione e prevenzione specificamente orientata ai giovani.

«Era prevedibile che il settore avrebbe avuto questa criticità, e il primo weekend ha portato risultati rissosi, ma questa indisciplina non deve ricadere sugli esercenti, che spesso sono incolpevoli – spiega Romana dell’Erba rappresentante Fiepet Confesercenti al tavolo dei pubblici esercizi – Le proposte che unitariamente abbiamo portato al tavolo servono per scongiurare la chiusura anticipata alle 22, che sarebbe stata la morte degli esercenti che cominciano a lavorare proprio di sera».

«Noi di Confcommercio, Confesercenti e Aime abbiamo collaborato fortemente alla stesura di questo documento di proposte, perchè una movida malsana porta a nuove chiusure – ha sottolineato Antonella Zambelli, di Confcommercio Varese – Per natura siamo piu consulenti che repressori ma, visto quello che è successo, evidentemente un po’ di repressione ci vuole. Comunque al tavolo abbiamo notato che c’è volontà da parte di tutti perchè il lavoro prosegua serenamente e seguendo le regole. Quello che vogliamo ora sono i fatti»

Erano stati il sindaco Galimberti e il vicesindaco Zanzi, nei giorni scorsi, ad invitare i rappresentanti dei pubblici esercizi a presentare un piano di sicurezza con delle proposte concrete: «Ringraziamo i commercianti per le loro proposte – ha detto Daniele Zanzi, vicesindaco e assessore alla Polizia locale – Ora le valuteremo insieme al comitato per la sicurezza e prenderemo delle decisioni chiare che possano essere condivise da tutti».

Alle sue parole si sono aggiunte quelle del sindaco: «Devo fare i complimenti a tutti per il confronto sereno e propositivo – ha commentato infatti Davide Galimberti – in questa riunione abbiamo affrontato non solo temi oggi all’ordine del giorno in tutte le città italiane a causa del coronavirus, ma abbiamo gettato le basi per un discorso più ampio su come vivere gli spazi della nostra città in sicurezza, con un maggiore decoro e aumentando l’attrattività di Varese e garantendo ai cittadini residenti del centro l’adeguata tranquillità».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Maggio 2020
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