Millepiedi: “I nostri atleti speciali e la loro voglia di tornare in campo”

L'associazione consente di praticare sport a numerosi disabili. Il presidente Marco Palladini: «Ci siamo ingegnati per superare l'emergenza, ora l'attività è ripresa con l'incognita dell'uso delle palestre»

squadra baskin millepiedi

Tra tutte le realtà Uisp che hanno affrontato il lockdown ce n’è una particolare, per cui l’uso della tecnologia è stato fondamentale, e ancora oggi è parte dell’offerta: è “il Millepiedi”, asd nata nel 2012 come espressione sportiva di una cooperativa che si occupa di disabilità, con centri diurni nel quartiere varesino di San Fermo e a Morosolo.

Una realtà che coinvolge decine di ragazzi e adulti con disabilità di diverso tipo, e che offre anche la possibilità di praticare sport come la ginnastica posturale e dolce, bowling, passeggiate e baskin, il basket integrato che vede in campo squadre miste tra volontari e utenti, uomini e donne insieme. Per cui l’asd è sempre alla ricerca di nuove volontarie e nuovi volontari da inserire nel gruppo e in campo. Fiore all’occhiello, un piccolo e coloratissimo gruppo di giocoleria, che vede tra i responsabili Marco Palladini, il presidente dell’asd Uisp.

«L’emergenza Covid ha colto di sorpresa anche noi e i nostri ragazzi – racconta Palladini – ma ci siamo ingegnati. Non essendo più possibile incontrarsi fisicamente, abbiamo trasferito tutto il possibile sulle piattaforme per le riunioni on line, come hanno fatto molte altre realtà anche sportive».

Attraverso gli incontri on line e qualche filmato, le attività di ginnastica sono andate avanti. «Certo, non è stato facile per nessuno. Per noi, che abbiamo dovuto imparare un modo nuovo di rapportarci ai ragazzi, ma anche per loro, perché questo tipo di cose non è adatto a tutte le persone che frequentano le nostre attività». Già, perché per gli utenti del Millepiedi la routine è fondamentale: un cambiamento importante, la perdita improvvisa dei punti di riferimento rappresentati dalle attività dell’asd: è stato un disagio fortissimo. «Il legame su Zoom è stato un piccolo appiglio che ha mantenuto sulla giusta rotta molti di loro. E anche noi operatori» conclude Palladini.

Ma ora che il ricordo del lockdown inizia ad impallidire, la ripresa a settembre porta con sé tante speranze: «Vorremmo riprendere a fare tutto, ovviamente nel rispetto delle nuove norme di sicurezza. La attività dei centri diurni è ripartita, anche se a turni, perché dobbiamo rispettare le norme di sicurezza anticovid, dalle mascherine al distanziamento, e qualche incontro ancora lo facciamo on line, per mantenere la routine – spiega ancora Palladini – anche lo sport sta ripartendo: la ginnastica è da luglio che si svolge all’aperto, nei prati attorno alle nostre sedi, tempo atmosferico permettendo, ed è stato davvero bello ritrovarsi dal vivo, dopo tanti mesi di separazione. Il punto di domanda restano gli sport di squadra».

Già, perché molte palestre non hanno ancora sciolto le riserve, e la diversa natura delle gestioni rende tutto ancora più complicato. «Per gli allenamenti del baskin utilizziamo varie palestre, perché abbiamo sia il gruppo senior sia gli junior, i ragazzi dagli 11 ai 18 anni circa. Una è comunale e, salvo imprevisti, dovremmo poterci rientrare il primo ottobre. Le altre apriranno prima, ma le incognite sono ancora tantissime, perché non si potranno usare gli spogliatoi, si dovrà usare la mascherina, si dovrà sanificare, e anche il numero di atleti ed istruttori ammessi non è ancora definito» Tanti punti di domanda che però non spengono l’entusiasmo: «Vogliamo riprendere – dice Palladini – ma vogliamo farlo con la massima sicurezza per tutti. I nostri ragazzi lo meritano».

SPECIALE UISP – Tutti gli articoli di VareseNews in collaborazione con UISP Varese

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Pubblicato il 03 Settembre 2020
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