L’Anpi di Fagnano Olona a difesa del Monumento ai Caduti: “Vanno coinvolti i cittadini nelle scelte”
L'ipotesi di abbattimento delle piante che fanno da contorno al monumento, per far spazio ad una campo da calcio, lascia perplessa l'Anpi: «Consultate le associazioni e i cittadini»
Attorno al progetto dell’ Amministrazione Comunale di Fagnano Olona, che prevede la realizzazione di un campo aggiuntivo in terra battuta nel complesso sportivo “Galfra”, si scontrano nella popolazione opinioni divergenti. Anche l’Anpi fagnanese entra nel dibattito proponendo riflessioni soprattutto all’amministrazione comunale.
«Il progetto presenta diverse criticità: l’ampliamento dell’area destinata ai campi di calcio eliminerebbe tutta la parte di verde (con alberi ormai secolari) retrostante il Monumento ai Caduti, che si troverebbe, a lavori ultimati, nelle immediate prossimità della recinzione dell’area sportiva».
Secondo l’Anpi la polemica verte dunque su tre aspetti: la tutela del “verde’’, la compromissione estetica del complesso monumentale, l’affronto simbolico al monumento stesso per i valori che esso rappresenta in ricordo dei numerosi caduti nelle varie guerre: «La sezione fagnanese dell’ANPI, nel rispetto delle prerogative in capo alle Istituzioni competenti, sia fagnanesi che sovraterritoriali, non intende inserirsi nel “dibattito” per indicare quale possa essere la migliore soluzione, non ne ha la competenza».
Tuttavia ritiene opportuno sottoporre, sia al livello istituzionale sia alla cittadinanza tutta, alcune riflessioni. «La prima parte dello Statuto Comunale prevede la “tutela del patrimonio storico, artistico, culturale, religioso…” e “promuove le misure necessarie per tutela, difesa e valorizzazione del patrimonio ambientale…”. Sempre ai Principi generali leggiamo inoltre che il Comune “promuove la partecipazione dei cittadini e alle associazioni alla determinazione dei propri obiettivi…”. Per quanto riguarda le modalità pratiche di partecipazione, lo Statuto prevede diverse forme, dalle assemblee informative ai sondaggi d’opinione, petizioni, istanze, proposte di iniziative popolari fino al referendum».
Ora, data la delicatezza dell’argomento, l’Anpi ritiene doveroso che «sia le istituzioni sia le forze politiche Fagnanesi ed i gruppi consiliari si attivino nel senso della estensione della partecipazione democratica, consultando sia le associazioni combattentistiche sia ponendo in essere ogni altra forma di pubblica discussione e partecipazione che possa far emergere la volontà popolare su un progetto che, aspetto questo non trascurabile, sembra innovare in modo significativo il programma elettorale sulla base del quale l’attuale maggioranza ha guadagnato il consenso del fagnanesi».
Il metodo democratico si sostanzia nel processo partecipativo alla formazione della volontà popolare. La semplice deliberazione a maggioranza, applicabile per gli interventi “ordinari” o ricompresi in una progettualità generale costituente il programma elettorale “vincente”, sembra insufficiente, nel caso in discussione, a soddisfare l’esigenza democratica di partecipazione e di indirizzo che – sempre secondo l’Anpi – i cittadini fagnanesi hanno diritto di esprimere.
«Si trovino dunque – questo è l’invito che ANPI rivolge ad Istituzioni – forze politiche e cittadini fagnanesi, le forme, i modi ed i tempi consoni a garantire una reale partecipazione popolare al processo democratico e decisionale. Il pesante impatto architettonico ed estetico, ambientale e simbolico che la proposta della Amministrazione Comunale avrebbe, se realizzata, nonché il costo e l’ irreversibilità dell’opera, necessitano di una profonda e preventiva verifica democratica, nello spirito della Costituzione Italiana e dello stesso Statuto Comunale».
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