Furto di libri alla primaria di San Fermo: la preside propone una colletta per ricomprarli
Sottratti da scuola un vecchio computer (già ritrovato nei pressi di Tradate) e decine di libri e albi illustrati portati via in un sacco. «Uno sgarro a danno dei bambini»
Particolarmente sgradevole il furto subito dalla primaria IV Novembre di San Fermo e di cui le vittime sono innanzi tutto i bambini. Secondo quanto denunciato dalla preside del IC Varese 1 in questura lunedì 15 novembre, i ladri si sono portati via il vecchio e malconcio computer fisso dell’aula insegnanti (già ritrovato dalle Forze dell’ordine e riconsegnato alla scuola) e decine di libri della biblioteca delle classi quinte, che si trovano dal lato opposto della scuola.
Nessun segno di effrazione: «Peggio che un furto un dispetto, anzi uno sgarro fatto ai bambini e come tale inqualificabile sotto ogni punto di vista» spiega la dirigente Luisa Oprandi che si dice disponibile a rifondere personalmente il danno subito dagli alunni per restituire loro i libri sottratti.
E su Facebook propone una colletta tra docenti e genitori per contribuire a ripristinare, insieme, la biblioteca scolastica.
«I nostri bimbi non possono restare senza libri», afferma nel post sui social con riferimento ai libri sottratti, portati via probabilmente anche utilizzando il grande sacco dove erano riposti palloni e corde, trovati poi sparsi tra le aule.
Libri belli, per lo più albi illustrati e testi monografici, di storia, scienze e geografia su cui studiano gli oltre 60 bambini delle tre classi quinte che aderiscono al progetto “Una Scuola”, portato avanti con la supervisione dell’Università Bicocca e per cui i bambini, sin dalla prima non hanno mai utilizzato sussidiari e libri di testo, ma libri monografici di una biblioteca che si arricchisce ogni anno e che permette loro di leggere e studiare su diversi testi.
I docenti stanno verificando, bolle alla mano, i titoli mancanti tra quelli acquistati negli ultimi cinque anni, i più nuovi arrivati a scuola con l’inizio delle lezioni due mesi fa. Dai primi riscontri mancano all’appello decine di volumi, almeno 60, per un valore che potrebbe superare i 1.500 euro.
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