Petrucci, “sviolinata” a Scola e alla Pallacanestro Varese: «Entusiasta di questo progetto»

Il presidente federale in visita a Masnago su invito di Toto Bulgheroni e Marco Vittorelli: "Luis è un mito dello sport, le sue idee aiutano anche la maglia azzurra. Bello il progetto di rinnovo del palazzetto"

Visita Gianni Petrucci palazzetto Varese 2022

Un’ora di colloquio privato e un breve momento per fare il punto pubblico, prima di un pranzo e del ritorno a Roma. Visita rapida ma non priva di significato quella del presidente federale Gianni Petrucci oggi, mercoledì 30 marzo, al palasport di Masnago, proprio l’impianto che nel febbraio 2019 certificò il ritorno dell’Italia ai mondiali di basket grazie alla vittoria sull’Ungheria.

Un intervento previsto da tempo grazie ai buoni uffici di Toto Bulgheroni e del presidente della Pallacanestro Varese, Marco Vittorelli, che hanno invitato Petrucci ad approfondire la conoscenza reciproca con Luis Scola e di conseguenza con il progetto tecnico-sportivo-societario tracciato dall’argentino e del quale si iniziano a vedere i primi frutti.

Sul tavolo anche il progetto di completamento del palasport, tanto che all’incontro ristretto era presente anche l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Varese, Andrea Civati, che ha incassato l’apprezzamento dello stesso Petrucci. «Varese sarà antesignana anche sull’impianto grazie a un intervento interessante. E importante sia perché questo palazzetto ha visto trionfi memorabili, sia perché permise all’Italia di tornare ai Mondiali in una serata di tre anni fa eccezionale, con il tutto esaurito e con un parterre di alto livello anche tra i politici tra cui il mio amico Giorgetti».

Petrucci, che non ha risparmiato qualche stilettata (alla FIBA sulla questione della Russia, all’Eurolega, a Trinchieri) ha avuto invece parole al miele per Scola e in generale per l’attuale gestione della Pallacanestro Varese.  «Sono rimasto entusiaste delle idee di Luis, un mito del basket e di tutto lo sport mondiale. Un argentino arrivato in Italia che ha deciso di investire nel nostro paese e nella nostra disciplina con un progetto a lunga scadenza. Ci eravamo conosciuti solo in modo superficiale, ricordo bene quando ci ha battuto nella finale olimpica anche perché ero presidente del Coni (“ma l’Italia ebbe un giorno in meno di riposo dopo l’impresa sulla Lituania” aggiunge ndr); sono venuto con piacere su invito di Bulgheroni e Vittorelli e sono rimasto piacevolmente colpito dalle idee di Scola ma anche di Arcieri. E del nuovo allenatore straniero (Roijakkers ndr) che al suo arrivo in molti hanno guardato con curiosità e che invece ha portato subito risultati».

Visita Gianni Petrucci palazzetto Varese 2022
Petrucci sul “trono biancorosso” in Sala Gualco

La presenza di Scola e la sua filosofia (quella di crescere anche i talenti italiani così da avere un nucleo “azzurro” più numeroso rispetto agli stranieri) hanno permesso a Petrucci di sottolineare alcuni suoi cavalli di battaglia, a partire dall’importanza assoluta delle Nazionali e delle Olimpiadi. «Scola ha rinviato di un anno il ritiro pur di disputare i Giochi di Tokyo. Se che qualcuno si offende quando dico la mia, ma l’Olimpiade per me è tutto: non puoi essere il numero uno al mondo se non le hai disputate. E non si può subordinare la maglia azzurra all’Eurolega o a qualche altro campionato. Dopo aver parlato con i dirigenti del club lascio Varese con grande entusiasmo perché questo progetto mette al centro i giocatori italiani e ne sono felice».

Infine un riferimento al biennio di “covid-basket”: «Il nostro sport ha avuto dallo Stato molto meno di quello che era stato promesso. Qualcosa è arrivato ma sono briciole. Non ce l’ho con Valentina Vezzali (il sottosegretario allo sport ndr) con cui ho un bel rapporto e che proclamai portabandiera azzurra alle Olimpiadi quando ero presidente del Coni, però la realtà è questa. Per fortuna cadrà il limite sulle capienze perché non si capisce come fosse possibile riaprire – giustamente – un cinema o un teatro al 100% ma non i palazzetti dello sport. Ora finalmente saranno disponibili per l’intera capienza e credo che a Varese ci sarà subito il tutto esaurito. Perché questa città ama il basket e ha una cultura notevole della storia del nostro sport».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Marzo 2022
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