Mancano lavoratori nel turismo, Confcommercio “assume” i profughi ucraini

Presentato un progetto che agevola l'incontro tra domanda e offerta di lavoro pensando ai profughi in fuga dalla guerra: alle aziende in provincia servono più di 3500 addetti per la stagione

my job day

Ci sono due problemi – Un’accoglienza dignitosa sul nostro territorio dei profughi dall’Ucraina e la mancanza di personale nei campi della ristorazione e nel turismo – che possono parzialmente risolversi tra loro.

E’ questa la logica molto concreta con cui Confcommercio Varese ha ideato un progetto presentato questa mattina, 27 aprile, nelle sale della Provincia di Varese – alla presenza del Prefetto Rosario Pasquariello, del capo di gabinetto della Questura Francesco Pino, del presidente della provincia Emanuele Antonelli, dell’assessore ai servizi sociali di Varese Roberto Molinari, del responsabile della Caritas don Marco Casale e della rappresentante dell’associazione Italia-Ucraina Halina Byzhyk – che si rivolge ai profughi ucraini sul territorio e alle aziende che ora scarseggiano gravemente di lavoratori.

«Questa iniziativa, promossa da Confcommercio, Uniascom e Federalberghi con la collaborazione degli enti bilaterali e delle comunità che supportano i profughi in arrivo dall’Ucraina, ha due obiettivi – Spiega infatti Rudy Collini, presidente Confcommercio Varese – da una parte supportare e dare dignità alle persone che stanno arrivando sul nostro territorio: innanzitutto, la dignità di poter lavorare. Il secondo obiettivo è invece supportare le aziende che durante il periodo stagionale primaverile/estivo dovrebbero riprendere la loro attività, ma che con il covid e la difficoltà di lavorare hanno perso dipendenti che si sono rivolti altrove e ora hanno bisogno di personale adeguato e professionale. Come Confcommercio, insieme agli enti bilaterali del settore, abbiamo organizzato un jobday a Ispra qualche tempo fa, e le aziende del settore turistico sono quelle che hanno registrato la domanda maggiore da parte delle aziende. Per questo abbiamo pensato di unire le due cose: per i profughi alleviare un dolore, ottenendo nuove competenze professionali e un lavoro per il tempo in cui sono qui, per i titolari delle aziende turistiche una possibilità in piu per trovare personale adeguato dopo il covid. Già ad ora si sono iscritte al progetto una trentina di aziende hanno risposto, ma l’importante qui è il gioco di squadra. Per questo dobbiamo un ringraziamento alle comunità che accolgono, alla Caritas, alle associazioni e alle istituzioni coinvolte».

Confcommercio assume lavoratori ucraini
Rudy Collini con il Prefetto e il presidente della provincia di Varese

Un progetto solidale ma dalla forte valenza economica: «Con questo progetto vogliamo aiutare queste persone ad inserirsi nel tessuto sociale, sia temporaneamente che, se desiderano, in maniera piu strutturata – ha sottolineato Frederick Venturi, presidente Federalberghi – Ma va sottolineato che in questi due anni di pandemia abbiamo perso una fetta importante di collaboratori e cosi risolviamo anche un problema di posti di lavoro per le aziende».

Una situazione ribadita anche da Fipe Confcommercio Varese, il gruppo che raccoglie i pubblici esercizi della provincia: «Per noi è toccasana non solo sull’aspetto umanitario, ma anche perchè le nostre attività hanno bisogno di personale – Sottolinea Giordano Ferrarese, presidente Fipe – Ci sono attività che chiudono a causa della mancanza di dipendenti. Io personalmente ricevo richieste di dipendenti da tutta Italia, perché non ci sono piu persone che vogliono fare questo lavoro».

Confcommercio assume lavoratori ucraini

Il progetto ha colpito le più alte istituzioni locali: «Per questa importante iniziativa la mia domanda è come posso essere utile? – si domanda infatti il Prefetto Rosario Pasquariello – Settimana prossima c’è cabina di regia, vi inviterò per parlare del progetto. Inoltre abbiamo convocato una riunione della conferenza permanente delle amministrazioni pubbliche della provincia: tra gli argomenti all’ordine del giorno c’è il punto della situazione sugli immigrati dall’Ucraina, ed è giusto che presentiate anche li questo progetto»

COME FUNZIONA 

Le richieste delle aziende e le offerte di lavoro saranno gestite grazie agli enti bilaterali:  «Noi aderiamo al progetto in qualità di partner tecnici, per risolvere la parte pratico-burocrazia delle assunzioni – Precisa Alessandro Castiglioni, presidente Ente bilaterale turismo – Abbiamo da tempo il servizio MyJob, e abbiamo fatto anche una prima esperienza pilota di matching tra domanda e offerta a Ispra: questo è un modo per proseguire quel lavoro di congiunzione tra domanda e offerta».

IL LINK ALLA PAGINA MYJOB DEDICATO ALL’UCRAINA

«Questa è una iniziativa che ha fondamentalmente un risvolto sociale – spiega Lino Gallina, responsabile Ente bilaterale turismo – Il nostro compito è da un lato invitare le aziende associate per assumere: le assunzioni saranno prevalentemente a tempo determinato, perchè la questura al momento rilascia permessi annuali, la normativa regionale lombarda poi prevede anche la possibilità di avviare tirocini curriculari ed extracurriculari. Le nostre strutture si occupano della parte tecnica: alle imprese chiediamo di formare in queste persone, in modo gratuito, attraverso un fondo interprofessionale che permette la formazione su mansione, e quella obbligatoria per sicurezza, igiene e salute. Inoltre abbiamo previsto anche una breve formazione per la lingua: tutto questo in modo gratuito, sia per l’impresa associata sia, ovviamente, per l’assunto. Ad oggi abbiamo già una trentina di aziende che hanno aderito al progetto, e sono una quarantina i posti offerti. Ma c’è posto per molte più persone: Il flusso estivo dei lavoratori, la richiesta di picco, nel turismo leisure è di circa 3500-3800 persone ogni anno».

IL PROBLEMA: I TEMPI PER RICEVERE I PERMESSI PER LAVORARE SI ALLUNGANO

Apparentemente la situazione sembra perfetta, ma qualche problema però c’è: per lavorare regolarmente bisogna avere i documenti in regola, o perlomeno avere parlato con la Questura, dopo avere inviato una richiesta via email.

Per i profughi in arrivo dall’Ucraina infatti un recente decreto rende più semplice lavorare: prima del permesso di soggiorno, alla prima visita in Questura, viene loro rilasciato un documento provvisorio (che ha validità massima un anno) che contiene il codice fiscale e permette di essere assunto regolarmente, in attesa della risposta ufficiale sul permesso di soggiorno. Una buona notizia, se non fosse che la situazione in Questura – dove ci si deve rivolgere per ottenere il permesso di soggiorno – è a dir poco intasata.

«Riusciamo a incontrare circa 150-170 le persone alla settimana a cui possiamo rilasciare la carta provvisoria, ma sono 6000 le email che abbiamo ricevuto finora – spiega il capo di Gabinetto della questura di Varese Francesco Pino – Pur con il potenziamento dell’ufficio, finora siamo riusciti a rilasciarne circa 1000». I tempi quindi rischiano di farsi lunghi.

A questo si aggiungono anche dei problemi di tipo bancario per i profughi: che non avendo residenza in Italia si vedono spesso rifiutate o rese difficili le pratiche per aprire un conto corrente italiano, elemento se non fondamentale decisamente importante per farsi accreditare uno stipendio. Un problema sollevato in particolare da Halina Bizhyk, presidentessa dell’associazione Anna Sofia, che sta raccogliendo le istanze dei suoi concittadini, preoccupati sull’esito delle loro richieste in mancanza di risposte.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Aprile 2022
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