Anche il cielo a Varese ha pianto la scomparsa di Atyeh Isber

Il funerale che si è svolta in san Vittore si è concluso sotto una pioggia autunnale, che non ha fermato le tantissime persone che hanno riempito la basilica di san Vittore per salutarlo

Funerali di  Atyeh Isber

La basilica di san Vittore a Varese gremita ha dato l’ultimo saluto ad Atyeh Isber, il medico siriano da decenni trasferitosi a Varese dove ha fondato il Nuovo centro fisioterapico di Via Maspero nel 1986 che in pochi anni è diventato un centro convenzionato importante nella città per Diagnostica e Radiologia oltre che per la Fisioterapia, e che a settembre del 2021 ha inaugurato insieme al figlio Malek Isber, la Clinica Isber, che porta il suo cognome, in Centro a Varese, all’interno del Ex convento del 700’ delle Suore di San Giuseppe.

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L’ultimo saluto ad Atyeh Isber 4 di 16

E in prima fila, accanto alla famiglia, c’erano proprio le suore di san Giuseppe a vegliare per l’ultima volta l’imprenditore e professionista, che ha lasciato a Varese una importante eredità.  «L’ho conosciuto come tanti di voi – ha raccontato don Carlo Garavaglia, responsabile della Comunità Pastorale Samuele Marzorati di Biumo, Valle Olona e San Fermo, che ha celebrato la funzione – Ho sempre avuto da lui la percezione di un abbraccio appassionato al destino dell’altro, non solo alla sua salute. È stato un medico, e poi direttore sanitario, che ha avuto a cuore l’interezza dell’uomo, la sua felicità».

Anche i suoi ultimi giorni hanno raccontato della sua intera vita: «La pace con cui è spirato, magari dopo un periodo si affanni, dobbiamo accoglierla con un segno prezioso – ha continuato don Carlo – Atyeh può considerarsi fino all’ultimo testimone della sua serenità nei confronti della vita».

Il ritratto che è stato tratteggiato nelle parole di chi è intervenuto è quello di un uomo sempre sorridente, generoso, innamorato della sua terra di origine ma pienamente varesino. E che ha avuto la fortuna e la capacità di crescere bene i suoi figli, uno di quali, in particolare, ha saputo portare avanti il suo sogno e mostrarglielo realizzato prima della sua dipartita. «Insieme abbiamo realizzato il tuo sogno, il sogno della famiglia Isber – ha ricordato la moglie di suo figlio Malek, Sarah Nidoli – E tu hai collaborato e  appoggiato il progetto fino all’ultimo, hai dato importanti consigli, hai potuto vedere la sua inaugurazione. Ti ricordo, seduto su quella panchina che guardavi con soddisfazione quello che avevamo tutti raggiunto. Eri un personaggio di forti ideali, che hai saputo tramandare ai suo figli. Un fuoriclasse. E porto con orgoglio il nome Isber, perchè tu eri il mio padre d’adozione».

Funerali di  Atyeh Isber
Sarah Nidoli con Malek Isber

Particolarmente commosso e commovente anche il saluto della figlia Magda, che ha ricordato «Il tuo sorriso, il tuo essere sempre positivo, buono, pieno di entusiasmo. Adoravi i tuoi figli e i tuoi nipoti, avevi tanti amici, eri l’idolo dei bambini che con te non avevano paura del medico. Non conoscevi l’invidia perché volevi il bene degli altri, e pensavi sempre che c’era posto per tutti. Con te se n’è andato un pezzo di me».

Funerali di  Atyeh Isber
Magda Isber con il fratello Malek

Poche parole, ma che sono arrivate ai cuori dei presenti, sono state pronunciate anche da parte del figlio Malek, che ha accompagnato e sorretto sia la moglie che la sorella all’altare, e si è preso cura della mamma Paola sempre al suo fianco. Tra queste un’immagine quotidiana e dolcissima, che molti varesini che hanno frequentato le loro strutture hanno potuto vedere e testimoniare negli anni addietro: «Mi mancherà il caffè con te, che era un obbligo ogni mattina».

All’uscita dalla basilica, una fredda pioggia autunnale ha salutato il suo ultimo viaggio: anche Varese ha pianto la scomparsa di una persona che ha saputo sceglierla e amarla fino in fondo.

 

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Settembre 2022
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