Angei (Lega): “Perché la giunta di Varese non ripristina la targa dedicata a Oriana Fallaci?”
Il vicecapogruppo della Lega in consiglio comunale chiede all'assessore Civati che fine abbia fatto la nuova targa dedicata alla giornalista
Il 21 giugno scorso Stefano Angei, vicecapogruppo della Lega in consiglio comunale a Varese, faceva un’interrogazione in merito alla scomparsa della targa commemorativa di Oriana Fallaci in Largo Risorgimento a Varese. «Il 19 luglio – racconta Angei – arrivava la risposta dell’assessore Andrea Civati, nella quale confermava la matrice vandalica che ha portato alla sparizione della targa, ed inoltre dichiarava che l’amministrazione era già al lavoro per ripristinarla.
«La speranza – prosegue Angei – era che almeno in questo frangente l’amministrazione potesse dimostrarsi capace di sostituire una semplice targa, la quale appunto è dedicata ad una libera pensatrice, giornalista nonché una grande donna. È triste inoltre pensare che proprio per il suo pensiero l’amministrazione comunale le riservi questo trattamento di serie “Z”. Proprio ieri cadeva l’anniversario dell’attentato di matrice terroristica islamica alle Torri gemelle, attentato che, oltre a causare migliaia e migliaia di vittime, rappresentò un vero e proprio attacco diretto alla cultura occidentale e alle democrazie occidentali, tutte tematiche che la stessa Fallaci ha riportato con estrema lucidità e onestà intellettuale nei suoi libri e nei suoi articoli. Sarà forse anche per questo suo pensiero che l’amministrazione PD di Varese, risulta oltremodo riluttante a ricordarla, e questo è un elemento molto preoccupante a mio avviso, perché la cultura come il pensiero devono essere sempre liberi. Spero infatti che nel giro di pochi giorni, possa tornare nuovamente in largo risorgimento per un sopralluogo e vedere riapparire il nome di Oriana Fallaci, sarebbe anche più corretto organizzare un momento di cerimonia per il riposizionamento, ma vedendo la flemma dell’assessore Civati rischiamo di dover attendere altri mesi».
«Come diceva il Divo Giulio (Giulio Andreotti, ndr)– conclude Angei – a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Infatti, nessuno può togliermi dalla testa il pensiero che se si fosse trattato di un’altra figura culturale, la targa sarebbe riapparsa in tempo zero. E questa è una cosa inaccettabile oltre che vergognosa».
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