Monsignor Comi, è scontro “politico” sulla centrale a cippato

Il presidente del cda uscente avvocato Gianluca Vissi attacca le considerazioni del “tavolo per il clima“ in merito ai consumi energetici della struttura. Sullo sfondo, l'imminente rinnovo delle cariche del Cda

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Alla vigilia del rinnovo della cariche nel consiglio di amministrazione per la fondazione Monsignor Comi di Luino che gestisce l’omonima struttura per anziani della città e del comprensorio, l’uscente presidente del consiglio di amministrazione, l’avvocato Stefano Vissi, invia a mezzo comunicato stampa la sua posizione in merito alla vicenda della riattivazione della centrale a cippato in uso al Monsignor Comi. Vissi interviene a pochi giorni dall’intervento del “Tavolo per il clima” di Luino che aveva trattato della questione legata alla riattivazione della centrale a biomassa in uso alla casa di riposo.

Sono rimasto molto sorpreso leggendo l’articolo dello scorso 19 ottobre intitolato “Riparte l’impianto a cippato del Mons. Comi di Luino” poiché non solo contenente affermazioni inveritiere e di tenore offensivo, ma anche perché pubblicato senza alcuna condivisione di merito e di metodo da parte di un non meglio precisato “Laboratorio Energia del Tavolo per il clima di Luino” in tempismo peraltro altamente “sospetto”. Per inquadrare, in sintesi, la vicenda preciso che l’impianto a cippato era utilizzato fino all’estate 2020 come integrazione alle forniture di gas già contrattualizzate Fondazione Comi. In quel periodo il contratto con il fornitore di biomassa legnosa era in scadenza e l’allora D.G. Maurizio Pesenti, già Commissario della Fondazione, valutò che il rinnovo del rapporto con l’unico fornitore indicato dai referenti del tavolo per il clima non fosse economicamente sostenibile, stante l’importante aumento del prezzo richiesto da detto fornitore rispetto al costo effettivo sostenuto dalla Fondazione per l’approvvigionamento del metano. Con l’arrivo della nuova Direzione Generale e su impulso del Consiglio d’Amministrazione si è iniziato, sin da subito, a monitorare l’andamento dei consumi per verificare l’effettiva convenienza della decisione di sospendere la fornitura. Con la ri-contrattualizzazione del primo semestre del 2021, in ragione del trend di crescita dei costi della materia prima, è stata considerata la possibilità di raggiungere un giusto equilibrio tra sostenibilità economica e sostenibilità ambientale mediante la riattivazione dell’impianto a cippato.

Quanto accaduto nel corso del 2022 è noto a chiunque. La guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno fatto lievitare i costi del gas difficilmente sostenibili per realtà come la nostra RSA, dove ovviamente per intuibili ragioni non è possibile rinunciare al riscaldamento degli ambienti o dell’acqua in suo agli Ospiti. Attesa la situazione in divenire con tariffe purtroppo non più negoziabili successivamente al mese di giugno del 2022, la direzione si è quindi attivata, in coordinamento con il tavolo per il clima per la riattivazione dell’impianto a cippato, previo investimento della Fondazione finalizzato ad ottimizzare la funzionalità dell’impianto ormai datato, così ritornando ad un sistema integrato in grado di consentire il raggiungimento di benefici ambientali che, ci perdonerà il laboratorio, in termini di sostenibilità economica. Questo è quanto in realtà si è verificato e queste le circostanze che hanno consentito la sempre auspicata riattivazione dell’impianto, anche grazie ad un costante monitoraggio dei costi, delle tariffe in vigore, delle opportunità di investimento da parte della Fondazione.

Qui si conclude la sintesi dei fatti senza strumentalizzazioni che invece emergono chiaramente dal tenore dell’articolo a firma del “laboratorio energia” del Tavolo per il Clima di Luino, rappresentato e coordinato dal sig. Gianfranco Malagola che, per quanto noto allo scrivente, ha presentato la propria candidatura al Comune di Luino a consigliere del nuovo C.d.A. della Fondazione, le cui nomine saranno formalizzate dal Sindaco tra pochissimi giorni e che fanno sorgere seri dubbi sulle finalità di una pubblicazione dai toni inspiegabilmente tanto aspri e denigratori dell’operato della direzione, ma apparentemente destinati a mettere in discussione “anticipata” quello del Consiglio uscente. In tal senso appare riferibile quanto dichiarato alla stampa locale il successivo 20 ottobre dal Sindaco di Luino laddove precisa che sarà il nuovo C.d.A. a tracciare un quadro sull’attuale gestione e un bilancio su questi anni difficili, lasciando aperto il discorso sulle nomine anche per l’eventuale conferma dei componenti del C.d.A. che si può invece ritenere già esclusa, quantomeno per i due componenti designandi dal Comune di Luino. In realtà il Consiglio uscente ha operato per la metà della durata del proprio mandato in concomitanza e a stretto contatto con l’attuale amministrazione cui è ben noto quanto è stato fatto dalla Fondazione negli ultimi due anni.

Gianluca Vissi, presidente del consiglio di amministrazione Fondazione Monsignor Comi Onlus Luino

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Pubblicato il 22 Ottobre 2022
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