Gli studenti dell’Insubria “fotografano” la transizione verso il futuro

Sono 150 gli studenti che hanno lavorato all’edizione 2022 dell’indagine sociologica messa in campo dal corso di comunicazione pubblica e istituzionale della Facoltà di Comunicazione dell’università dell’Insubria

Analisi sociologica Università dell’Insubria, professor Foti

Sono 150 gli studenti che hanno lavorato all’edizione 2022 dell’indagine sociologica messa in campo dal corso di comunicazione pubblica e istituzionale della Facoltà di Comunicazione dell’Università dell’Insubria.

«È la sedicesima edizione – ha spiegato fin da subito il coordinatore del progetto, Franz Foti – Il titolo della ricerca di quest’anno “Sei passi nel presente immaginando il futuro”: è la più ricca indagine sinora portata a termine, con sei partizioni e circa 70 domande».

Ad illustrare i risultati sono stati gli stessi studenti che l’hanno realizzata, nell’aula 6 del palazzo di via Monte Generoso, questa mattina, mercoledì 30 novembre, insieme al loro docente: alla compilazione del questionario hanno partecipato 1094 persone due terzi delle quali donne (il 69% contro il 31% di uomini), e metà dei quali sotto i 25 anni. La provenienza degli intervistati è prevalentemente lombarda (l’88%) e prevalentemente acculturata: il 58% dei rispondenti ha la maturità, il 23% la laurea, il 4% titoli post laurea: il 49% sono ancora studenti.

Presenti all’evento anche diversi rappresentanti delle istituzioni, come il sindaco di Varese Davide Galimberti, il consigliere provinciale Simone Longhini, delegato a istruzione e formazione e l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari.

Analisi sociologica Università dell’Insubria, professor Foti

SEI COMPARTIMENTI ETICI PER DESCRIVERE LO STATO DELLA NOSTRA SOCIETÀ

Il lavoro ha focalizzato l’attenzione sulla società di oggi come base per la società di domani, affrontando sei temi etici: il mondo online, l’ambiente, le tendenze alimentari, aspettative e preoccupazioni per il futuro, disabilità e felicità.

«Non lo sui può considerare un sondaggio nel senso stretto del termine – ha sottolineato il professor Foti – Le nostre forze ci consentono solo una metodologia rudimentale: quella di porre a più persone possibile le domande del questionario, quindi con appelli sui social e coinvolgimento di amici e parenti». Il risultato, anche se parziale, è in termini di numeri piuttosto importante e mostra delle tendenze ben precise nel “microcosmo” coinvolto.

Come, per esempio, nella sezione mondo on line, è emerso quali siano i social più usati dal campione: che mostra come prioritario sia whatsapp, seguito da Instagram e tiktok e come Facebook stia perdendo sempre più consenso. In ogni caso, sui social ci sta la stragrande maggioranza del campione: il 69% ci sta fino a 4 ore al giorno. Significativo anche il dato della violenza social: il 10% degli intervistati dichiara di averla subita, una percentuale molto alta.

Per quanto riguarda l’ambiente la preoccupazione è alta: il 72% dei coinvolti manifesta preoccupazione per la crisi climatica, e il 78% si sente disposto a cambiare routine di vita per salvaguardare l’ambiente. Non sono però coinvolti direttamente in associazioni a tutela dell’ambiente (solo il 4% ha dichiarato di farne parte) e ancora utilizzano maggiormente per gli spostamenti l’automobile, a farlo sono il 50% degli intervistati.

Un tema molto sentito è quello delle tendenze alimentari: qui è risultato chiarissimo l’orientamento di chi ha risposto al questionario: il 94% di loro ha infatti dichiarato di essere onnivoro e di seguire una dieta mediterranea. Vegetariani sono il 5% mentre i vegani sono solo l’1%.

Detto questo, la popolazione intervistata è già spiritualmente preparata ai cambiamenti: il 72% di loro, per esempio, è consapevole che le evoluzioni della società potrebbero creare nuove forme di cibo, e il 60% considera l’alternativa ai pasti con cibi disidratati per fronteggiare il fabbisogno alimentare. Più pronti del previsto anche sull’uso degli insetti come sostitutivo nutrizionale: se il 42% si dice nettamente contrario, il 35% semplicemente non sa esprimersi dal punto di vista nutrizionale su questa possibilità e il 23% è invece già convinto della cosa.

Per quanto riguarda il tema della disabilità, la risposta si è concentrata su quali sono le migliori politiche di sostegno: la maggior parte delle risposte si sono concentrate sul sostegno delle famiglie nelle spese per cure e terapie (il 29%), ma anche facilitare l’accesso al lavoro (il 26%) e liberare le barriere architettoniche (25%)

IL FUTURO PREOCCUPA, MA LA FELICITÀ NON MANCA

La quarta partizione dell’indagine ha scandagliato il futuro, e la preoccupazione legata ad esso: molti degli intervistati, il 34%, si è detto molto preoccupato, e il 29% addirittura moltissimo: rendendo la preoccupazione per il futuro voce maggioritaria. Se ne preoccupano poco solo il 4% degli intervistati. Sempre meno importante la religione per delineare il futuro: la maggioranza (il 57%) ha dichiarato che la religione avrà un ruolo nel futuro scarso o nullo.

Più importante dirimere alcune questioni come l’eutanasia o la legalizzazione della cannabis: nel primo caso a rispondere a favore della legalizzazione è stato addirittura l’82% degli intervistati. Una percentuale più bassa, ma ugualmente maggioritaria, l’ha avuta la legalizzazione della cannabis: a favore è il 59% degli intervistati.

L’ultima domanda dell’analisi è tra le piu semplici e piu complesse: “sei felice?”: a questa, dopo tanti scenari difficile, la risposta è stata interessante: se la maggioranza ha risposto “ci sto lavorando” (59%), la percentuale che ha ammesso di essere felice è del 39%, un dato non trascurabile, mentre chi ha detto nettamente di non esserlo è stato solo il 5%

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Novembre 2022
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