Lo spazio di Scopricoop intitolato ad Ambrogio Vaghi “il cardinale rosso”

Nel corso di una cerimonia molto partecipata è stata scoperta la targa per ricordare una figura centrale di molti campi della vita cittadina. Scomparso nell'estate scorsa è stato ricordato da Alfredo De Bellis, Daniele Marantelli, Ivo Bressan, Claudio Macchi e dal sindaco Davide Galimberti

Cerimonia di intitolazione dello spazio  Scopricoop ad Ambrogio Vaghi

Varese ricorda con affetto Ambrogio Vaghi e ora a lui è dedicata una sala. Politico, manager, cooperatore, giornalista, amministratore sarà parte delle tante iniziative visto che lo spazio di Scopricoop da oggi sarà intitolato a lui. 

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Nella cerimonia di intitolazione, Lisa Capaccioli ha letto alcuni brani dal libro  “Un cardinale rosso a Varese”. Un lungo racconto di Ambrogio Vaghi per narrare la sua vita attraverso articoli, documenti, memorie. 

Ettore Terribili ha condotto la serata, insieme con Alfredo De Bellis, Daniele Marantelli, Ivo Bressan, Claudio Macchi e il sindaco Davide Galimberti. 

«È un momento toccante per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo – è proprio il primo cittadino di Varese ad aprire le riflessioni in ricordo di Vaghi – Mi mancano le sue riflessioni perché aveva la capacità di cogliere il momento giusto per dare delle indicazioni. Una caratteristica che denota la conoscenza che aveva della vita civica del territorio. Io ho usufruito molto dei suoi preziosi consigli. Lui è mancato nel momento della caduta del governo Draghi e, in questo momento complesso, sarebbe stato capace di trovare una sintesi rispetto alla situazione politica. Lui amava molto questo spazio all’interno di Coop ed è importante dedicargli questa sala». 

Il ricordo personale e politico nelle parole appassionate di Daniele Marantelli: « Ambrogio è stato un esempio per la qualità politica apprezzata anche da chi era di altre opinioni. Era l’elemento di punta della sinistra varesina. Avrebbe potuto diventare parlamentare ma aveva voluto restare cooperatore. Lui fu contrario alla chiusura del Pci e per me fu difficile contrastare la sua posizione perché io fui con Occhetto per la svolta. Ma niente ha incrinato i nostri rapporti». 

Le letture sono state protagoniste tra un intervento e l’altro. Racconti autobiografici che tracciano pezzi di vita di Vaghi. 

«Ambrogio è stato un personaggio che travalica il nostro territorio. Amico fraterno per me e mio papà. Da giovanissimo è stato protagonista della resistenza impegnandosi sulle cose serie della politica con la ricerca dell’unità». Ivo Bressan ha avuto una lunga frequentazione anche legata alla attività della Socrem. «Con Ambrogio avevamo un obiettivo comune che era quello di spiegare alle persone che bisogna prepararsi alla morte.  Dobbiamo lasciare la terra ai vivi per evitare di incrementare lo spazio dei cimiteri. Il suo impegno portò 53 comuni a mettersi insieme per favorire la cremazione. Lui era un uomo pragmatico». 

L’ultimo a parlare è stato Alfredo De Bellis, vice presidente di Coop Lombardia: «Ambrogio non avrebbe amato la beatificazione. Più che consigli dava rimbrotti. Amava il confronto con le persone anche se non era una persona facile. Ha seminato tanto, in tanti terreni. Ci ricordiamo di Ambrogio per molte ragioni ma del suo ruolo come cooperatore si conosce poco. Lui salvò le Coop e innescò una transizione che avrebbe portato a Coop Lombardia. Gestì una fase di crisi enorme negli anni Settanta. Dobbiamo a lui il fatto che oggi siamo una impresa sana. Ascoltava, studiava e attivava il confronto e anche lo scontro quando necessario. Poi decideva. Come fece quando venne scelto di chiudere alcuni negozi per aprirne di più grandi che potevano soddisfare le esigenze dei consumatori. È stato un grande innovatore perché è riuscito ad imporla ai cooperatori nazionali. Siamo stati i primi in Italia ad avere due formati che costituiscono la base dei nostri negozi ancora oggi.  Era un uomo del fare e va ricordato a tutto tondo». 

Una targa ricorderà Ambrogio Vaghi all’interno della sala di Scopricoop. 

“Il mondo di domani potrà essere più libero se lavoreremo per averlo in modo che corrisponda ai nostri sogni”.
I versi di Gianni Rodari, grande amico di Ambrogio chiudono la serata. 

Varese dice addio ad Ambrogio Vaghi, il “cardinale rosso”

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Novembre 2022
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