
Presentata a Glocal l’app Sbapp, per rinnovare l’editoria e fare rete
Come avere riunite e accessibili a un solo click tutte le realtà culturali, dalle librerie alle biblioteche? Con la nuova app Sbapp! presentata al festival Glocal questo (e molto altro) è possibile

Fare rete culturale tra diverse realtà, dalle biblioteche alle librerie, promuovere la lettura e la socialità, ma anche prestare attenzione al marketing territoriale: questi gli obiettivi alla base dell’app Sbapp!, nata e realizzata con con Showtime! Apps, presentata al Festival Glocal questo pomeriggio, sabato 12 novembre, dalla sua ideatrice, la libraia bustocca Francesca Boragno, e Claudio Buda (business manager e Mango mobile agency).

A moderare l’incontro il giornalista e vicedirettore di VareseNews, Michele Mancino.
L’idea è nata nel periodo più duro dalla pandemia, «quando il Covid ci aveva dato troppo tempo che non potevamo riempire con gli eventi, così ho pensato a una rete digitale che percorresse tutto il territorio italiano e coinvolgesse le librerie e le biblioteche».
«Non esiste solo Amazon – ha affermato – tutto il nostro territorio ha un tesoro inestimabile tra librerie e biblioteche: quest’app è semplice e permette di conoscere un mondo vastissimo».
«Il lettore ha piacere di passare più tempo in libreria e biblioteche e viverle al meglio: avere un’app che permette all’utente di conoscere cosa c’è intorno a sé e viverli al meglio, per noi è risultato subito interessante. Permette di avere dei contenuti esclusivi per i lettori e di conoscere qualcosa che invece non si potrebbero conoscere, questo grazie al gruppo editoriale che sta costruendo intorno a sé Francesca», ha aggiunto Buda.
Come funziona Sbapp!
Il progetto nasce come desiderio di riunire quei luoghi culturali e sociali che sono le librerie e le biblioteche, disseminate sul vasto territorio italiano. Librerie e biblioteche che, consce del loro ruolo di catalizzatori di cultura, di informazione e di libertà, si impegnano nella promozione e nell’organizzazione di progetti (presentazioni di autori, mostre, letture collettive, corsi, laboratori, eventi social) in grado di mettere in contatto le persone, coinvolgere attivamente i cittadini nella vita delle comunità, valore primario della socialità.
«Librerie e biblioteche, per vocazione, sono luoghi in cui le relazioni avvengono naturalmente, non forzate da un passivo senso di passaggio unidirezionale di informazioni o merci, ma luoghi in cui si tessono trame, si creano dialoghi e si intrecciano fili della vita di ciascuno. Sono luoghi a ingresso libero, come d’altra parte lo è la piazza», ha spiegato Boragno.
Cosa offre Sbapp? Permette di avere dei contenuti esclusivi per i lettori «e di conoscere qualcosa che invece non si potrebbero conoscere, questo grazie al gruppo editoriale che sta costruendo intorno a sé Francesca», ha continuato Buda che, insieme alla sua azienda, dal 2013 sviluppa app per le realtà culturali italiane, dai musei ai teatri. Inoltre, sono già pronte e fruibili alcune videointerviste agli scrittori.
Tra le funzioni in work in progress, Buda ha illustrato la mappatura dei luoghi della lettura intorno agli utenti («Si continuerà a lavorare sui contenuti aggiungendo stimoli continui al fruitore»), la funzione di notifiche push che sta per essere aggiunta, insieme alla sezione eventi.
Per il futuro si prospetta di preparare notifiche personalizzate, contenuti speciali, sezione dedicata alla bibliografia con interazione della community, permettere ai luoghi della lettura di gestire in autonomia i contenuti e potenziare il team editoriale per diffondere i contenuti con più forza massiva.
«Sbapp! è piccola ma crescerà, ci auguriamo che se qualcuno vorrà aiutarci a renderla più grande; noi ne saremo grati», ha concluso Boragno.
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