Il blitz dei carabinieri contro lo spaccio nei boschi: liberato dai pusher il “Picuz” di Sangiano
I tre arrestati hanno opposto resistenza ai militari del nucleo operativo e radiomobile di Luino che hanno chiuso il cerchio su un grosso giro di spaccio. Trovato il necessario per passare giorni e notti nel gelo in attesa dei compratori
Il via vai controllato in maniera quasi militare attorno alla “montagna” che si staglia a cavallo fra Valcuvia e Lago Maggiore: anche i panorami mozzafiato che si possono ammirare da queste parti, a Sangiano, erano in mano ai pusher di coca ed eroina che non fermavano lo spaccio neppure col gelo delle notti o col maltempo. Ma i carabinieri della compagnia di Luino hanno stretto attorno a loro un cordone di indagini servite a raccogliere elementi utili alle indagini e a fare al momento giusto il blitz sul “Picuz“ di Sangiano.
Il risultato dell’intervento armi in pugno del nucleo operativo e radiomobile di Luino agli ordini del luogotenente Marco Cariola ha dato i suoi frutti portando domenica all’arresto di tre persone, tutte provenienti dalla medesima area geografica, in Marocco, accusate di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I tre nord africani sono stati trovati in possesso di quasi cinquanta grammi di sostanze stupefacenti tra cocaina, eroina e hashish, circa 1300 euro provento dell’attività di spaccio, 4 telefoni cellulari, due bilancini di precisione, nonché materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. La maggior parte del denaro è stata rinvenuta accuratamente confezionata con pellicola trasparente.
I fermati, tutti irregolari sono stati accompagnati negli uffici del Comando di Luino per le operazioni di fotosegnalamento e la successiva traduzione presso il carcere dei Miogni di Varese.
Gli arresti sono stati convalidati dal gip del Tribunale di Varese che ne ha altresì disposto la custodia cautelare in carcere ma la cui definitiva responsabilità dovrà essere ovviamente accertata nel corso del giudizio.
Durante l’operazione i tre hanno opposto resistenza e nelle vicinanze delle piazze di spaccio che avveniva in punti precisi e conosciuti agli acquirenti sono state trovate coperte, batterie per ricariche di cellulare, e tutto il necessario per passare diverse notti all’addiaccio.
Il giro d’affari stimato è di alcune migliaia di euro al giorno, che testimonia quanto la domanda di stupefacenti sia in crescita anche nell’Alto Varesotto.
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