Torna a Bizzozero il villaggio di Betlemme con il presepe vivente
Il presepe vivente di Bizzozero, nato oltre mezzo secolo fa, oggi è portato avanti dalla Comunità Pastorale Beato don Carlo Gnocchi. Molta interattività per i bimbi: si potrà parlare con gli artigiani e realizzare manufatti
Ha più di 50 anni, ma non li dimostra. Il presepe vivente di Bizzozero, nato oltre mezzo secolo fa, ed oggi portato avanti dalla Comunità Pastorale Beato don Carlo Gnocchi – di cui la storica parrocchia di Bizzozero è divenuta parte – con la collaborazione di Radio Missione Francescana ed il partenariato del Comune di Varese, ha saputo infatti rinnovarsi a cambiare pelle più volte, per adeguarsi alle nuove esigenze della comunicazione ed ai mutati gusti del pubblico, ed arrivare all’edizione di quest’anno che sarà la più interattiva di sempre, grazie a un impegno che vede coinvolte a vario titolo una settantina di persone, tra cui anche i bambini dell’iniziazione cristiana.
L’appuntamento è per il pomeriggio di domenica 8 gennaio 2023, nell’oratorio e nella piazza di Bizzozero: l’edizione sarà articolata su due distinti momenti, il primo (dalle 15.30 alle 17.00) con la visita al villaggio di Betlemme, ricostruito per l’occasione nel cortile dell’oratorio parrocchiale e nell’adiacente piazza S. Evasio (una delle più affascinanti di Varese, sebbene poco conosciuta da molti varesini), in cui i visitatori potranno muoversi liberamente, osservando le attività svolte nelle diverse botteghe e nei diversi ambienti ricostruiti per l’occasione, ma anche interagire con i figuranti come il falegname, la canestraia, il panettiere, l’oste, la cuoca, la pellaia, il fattore, ma anche assistere ad una lezione scolastica, visitare un’abitazione o l’accampamento romano e le aree giochi in formato 2000 anni fa. Un momento in cui un’attenzione particolare è stata riservata ai bambini, che seguendo il percorso proposto potranno realizzare a tappe un piccolo manufatto artigianale e completare una tessera loro riservata. Dalle 17 alle 18 è previsto un secondo momento, con la rappresentazione teatrale più “tradizionale”, che avrà come sfondo i diversi ambienti visitati in precedenza dal pubblico.
Tante le novità, ma invariate le motivazioni di oggi rispetto a quelle che spinsero il compianto don Luigi Giudici ad introdurre questa tradizione a metà degli anni ’50 del secolo scorso: creare comunità tra i tanti volontari, offrire alla cittadinanza un momento di aggregazione, e ricordare le vere ragioni della festa del Natale. Anche per questo l’accesso all’iniziativa è libero e gratuito, come pure la possibilità di parcheggio sul campo di calcio alle spalle dell’oratorio (con accesso da piazza S. Evasio). Per chi vuole invece è possibile contribuire alla raccolta straordinaria di beni alimentari e di prima necessità, che saranno destinati alla Caritas parrocchiale per offrire sostegno alle famiglie del territorio in difficoltà.
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