All’ospedale Del Ponte di Varese spuntano due melograni contro il cancro infantile

In occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile, Fondazione Giacomo Ascoli ha promosso due piantumazioni: al Day center per l’oncoematologia pediatrica e nell’aiuola di piazza Biroldi di fronte all’Ospedale

Varese - Melograni contro il cancro infantile

La speranza dei bambini mette radici dentro e fuori l’ospedale Del Ponte di Varese, dove questa mattina in collaborazione con Fondazione Giacomo Ascoli sono stati piantumati due melograni simbolo della Giornata mondiale contro il cancro infantile, promossa da Childhood Cancer International e Fiagop.

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A Varese spuntano i melograni della Fondazione Ascoli 4 di 4

La prima pianta è stata interrata dai bambini in cura al Day center oncoematologico pediatrico al 5° piano del padiglione Leonardo, in un laboratorio cui hanno partecipato anche volontari e personale ospedaliero.

La seconda è stata invece piantata simbolicamente nell’aiuola di piazza Biroldi (oggetto di prossima riqualificazione), davanti all’Ospedale Del Ponte, in una breve cerimonia cui hanno partecipato anche il presidente della Commissione salute in Regione Emanuele Monti, l’assessore alla Tutela ambientale e alla sostenibilità sociale Nicoletta San Martino, il direttore medico di Asst Sette Laghi Anna Iadini e il maggiore Chiara Crupi, Comandante dell’Arma dei Carabinieri di Varese.

Entrambe le essenze sono state donate da Nicora Garden e decorate con i melograni creati dai bambini in cura durante i laboratori in reparto con le volontarie della Fondazione.

«Anche quest’anno Fondazione Giacomo Ascoli è in prima linea nella Giornata mondiale contro il cancro infantile per rilanciare il nostro sostegno alla ricerca scientifica in modo di assicurare cure sempre più efficaci per la guarigione dei bambini e per migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, perché tutti, medici, infermieri volontari e familiari possano concentrare le loro energie nella lotta contro la malattia», ha detto Marco Ascoli, presidente della Fondazione e papà di Giacomo, scomparso a 12 anni per un linfoma non Hodgkin.

Nel mondo ogni tre minuti un bambino o un ragazzo muore di cancro, una patologia che si può manifestare in oltre sessanta differenti forme. Questo fa sì che ogni tipo di tumore pediatrico sia una malattia rara che fatica ad attirare un numero sufficiente di ricerche scientifiche. Ne consegue che negli ultimi 20 anni alla grande innovazione esplosa per la cura degli adulti oncologici non corrispondono altrettanti passi avanti nella cura dei bambini con simili patologie.

Ogni anno delle oltre 400 mila nuove diagnosi di tumore pediatrico nel mondo, circa 2400 riguardano l’Italia: nel nostro paese a contrarre tumori e leucemie sono 1500 bambini e 900 adolescenti l’anno. I progressi compiuti dalla ricerca clinica negli ultimi decenni sono straordinari, ma serve più ricerca, verso cure su misura, con ridotti effetti collaterali a medio e lungo termine. Il cancro infantile continua a essere la principale causa di morte correlata ad una malattia non trasmissibile nei bambini dopo il primo anno di vita, e rappresenta dunque un problema di salute pubblica.

Si stima oggi in Italia una popolazione di almeno 45.000 guariti da tumore pediatrico. Sono “lungosopravviventi” che necessitano di attenzioni particolari e maggiori diritti.

Proprio alla ricerca sono destinati buona parte dei fondi stanziati da Fondazione Giacomo Ascoli che dall’ottobre del 2021 e per tre anni cofinanzia assieme all’Università dell’Insubria l’attività della ricercatrice Ilia Bresesti al Del Ponte. Nel 2023 la Fondazione ha raddoppiato il sostegno all’attività di ricerca della Clinica oncoematologica dell’ospedale di Pavia per lo studio e la cura del linfoma non Hodgkin.

«Ringrazio Fondazione Giacomo Ascoli per la sua costante presenza al fianco del personale clinico universitario e ospedaliero perché la sua attività di volontariato rende possibile la crescita in questo Ospedale di servizi di cura sempre più completi e di massima qualità per ridurre al minimo i trasferimenti in altri ospedali, limitando così i disagi per le famiglie, cui va il mio pensiero, e per i bambini impegnati in un percorso di cura difficile ma che sempre più spesso riescono a vincere», ha detto Massimo Agosti, direttore del dipartimento della Donna e del Bambino di Asst Sette Laghi.

«La collaborazione tra centri nazionali e internazionali è fondamentale per combattere al meglio il cancro pediatrico con l’obiettivo di arrivare al più presto a sconfiggere queste malattie grazie alla ricerca – ha aggiunto Maddalena Marinoni, responsabile del Day Center oncoematolocgico pediatrico dell’Ospedale Del Ponte – Il ruolo umano dei volontari della Fondazione è di enorme supporto nel rendere migliore il percorso di cura e quindi l’efficacia delle terapie».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2023
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