Torna la Design Varese Week ed è più green che mai

L'evento dal 21 al 26 marzo con 25 incontri, 4 piazze allestite e grandi nomi. "Il tema è quello della natura, dal design all'architettura"

Torna la Varese Design Week e sarà “green revolution”. Così spiega Nicoletta Romano, fondatrice insieme a Silvana Barbato, Silvia Giacometti e Laura Sangiorgi della manifestazione varesina nata nel 2016 ed entrata a far parte del circuito nazionale.

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Anche quest’anno dunque, la primavera varesina si apre con una serie di iniziative che guardano al design e dove la protagonista sarà la natura, tra installazioni, incontri e super ospiti. «Una rivoluzione green, intesa come unica ancora di salvezza per il futuro e dove l’arte e il design saranno declinate in questo senso. Si potranno vedere dunque installazioni particolari, ma anche una mostra con magnifiche sorprese e partecipare ad incontri con esperti del settore. Un inno alla nostra Città Giardino che più verde non c’è». 

La manifestazione si apre il 21 marzo, dando il via a cinque giorni di eventi tra incontri e piazze da esplorare e venticinque incontri. Quattro gli ospiti di alto profilo all’Aula Magna dell’Università Insubria di Varese: il Cavalier Mario Boselli, Presidente della Fondazione Italia – Cina, nonché presidente della Camera Nazionale della Moda, l’architetto Carlo Rampazzi , Luciano Galimberti, Presidente Adi, l’architetto Riccardo Blumer. «Vorremmo una Varese sempre più smart e super green», ha continuano Nicoletta Romano, sottolineando il filo conduttore di un’edizione che sicuramente regalerà sorprese.

Il sindaco Davide Galimberti durante la presentazione che si è tenuta alla Salone Estense  ha sottolineato l’importanza dell’evento non solo dal punto di vista culturale, ma anche come stimolo alla città: «Il tema della sostenibilità ambientale è centrale per noi e per un visione di spazi, di arredo urbano e per il nostro territorio». L’assessore alla Cultura Enzo Laforgia ha continuato: «Mi piace molto questa edizione, permette di guardare ad un futuro, sapendo che l’uomo deve fare una inversione di rotta e pensare ad un ritorno di convivenza armonica tra l’uomo e la natura».

Le quattro installazione nelle piazze delle Città 

Ed è proprio questa connessione ad aver guidato il pensiero di Ivo Tomasi, scenografo degli allestimenti dell’edizione: «Vogliamo portare i temi della natura, la natura femmina e madre che ti accoglie nel suo grembo e che tutto ci insegna, a partire dallo stile di vita con spazi compenetranti e inclusivi, ad una modalità di vita sempre più slow. Varese è da sempre la Città Giardino, crediamoci fortemente e portiamo avanti questo concetto».

Le installazioni si terranno in Piazza San Vittore a Varese dove Studio + 1 + e Galimberti interiors con Facility Gest presentanoo: «Una stanza urbana – sottolinea l’architetto Antonio Galimberti -. Un “padiglione” che è stato pensato per essere poi smontato ed essere messo in un bosco. Un progetto organico che prende le sue forme dalla natura per poi ritornarci, una metafora per parlare di sostenibilità e di cosa significa un approccio sostenibile all’architettura oggi». In Piazza Podestà a Varese, invece, ci sarà l’installazione progettata da Silvana Barbato e realizzata con Novellocase, Luceluce e Piante Spertini che permetterà di conoscere una modalità sostenibile di costruzione delle case. Carlo Bardelli di Novellocase spiega infatti: «Costruiamo case in legno, siamo arrivati a realizzare anche un palazzo di 30 piani. La nostra è un’architettura che permette di costruire case confortevoli ed ecosostenibili, conviene all’uomo e alla natura. Una delle ultime sperimentazioni che abbiamo fatto ad esempio, è quella di usaro lo scarto di lavorazione del riso come isolante e funziona». Un’altra piazza allestita sarà poi quella in Piazza Monte Grappa curata dagli studenti del Liceo Artistico Frattini, così come il cortile del Castello di Masnago a Varese.

La mostra EverGreen

Non solo installazioni, ma anche una mostra dal titolo “Evergreen, il design di ieri e di domani” alla Sala Varese Vive a cura del design Cristian Visentin: «Spesso di parla di design come qualcosa di astratto, mentre in questa mostra ho cercato di portare pezzi storici, di una certa qualità e bellezza. Uno spazio dove si parlerà del passato e del futuro, oggetti che hanno tutti come filo conduttore il design come espressione culturale da esplorare». Si potranno quindi trovare oggetti iconici degli anni Cinquanta e Sassanta, proveniente anche dall’ex Ceramica di Laveno, dalla Rossi di Albizzate o dalla Flaminio Bertoni.

Gli incontri con professionisti del settore (e il cibo)

E ancora, gli incontri,  che coinvolgeranno anche l’Università Insubria e le scuole del territorio con i laboratori per i più piccoli. Le tavole rotonde vedranno in cattedra esperti del settore per parlare di storia dell’arte e del design del passato, ma anche del futuro, tanto che lo slogan di quest’anno è proprio “Non c’è futuro senza passato”. Un programma intenso di eventi che inizierà il 22 marzo e terminerà il 24. Spazio anche al cibo con realtà varesine d’eccellenza: Bacillieri, Buosi e Oliver che presenteranno un dolce dedicato per l’occasione. In programma anche tre visite guidate: alla Novellocase, un brunch alla Locanda Pozzetto di Laveno Mombello, presente in conferenza Pierfrancesco Pozzetto di Facility Gest e la proiezione di un film al Cinema Teatro Nuovo di Varese: “La dea del 67”.

Il programma della VARESE DESIGN WEEK

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Febbraio 2023
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