Varese dice addio ad Ambrogio Vaghi, il “cardinale rosso”
Aveva 95 anni, si è spento nella casa di risposo di Induno Olona dove era ospite da parecchio tempo. A lungo consigliere comunale a Varese, è stato uomo ascoltato e rispettato per i suoi valori e il suo impegno
Il mondo della politica e della cultura varesina dicono addio ad Ambrogio Vaghi, 95 anni, personalità ascoltata e rispettata a Varese nei decenni che lo hanno visto protagonista. Si è spento nella casa di risposo di Induno Olona dove era ospite da parecchio tempo.
Iscritto all’albo dei giornalisti dal 1948, ha collaborato con varie testate di livello nazionale. È stato vice direttore responsabile del settimanale provinciale del Pci “L’ordine nuovo”, dove lavorava anche lo scrittore Gianni Rodari di cui Vaghi è diventato amico. È stato presidente di Unicoop Lombardia e di Iper Lombardia, ha fondato la società Marketing trend per la gestione di “Brico Io” e la consulenza nella distribuzione organizzata, è stato a lungo consigliere comunale nel gruppo consiliare del Pci e anche presidente della Socrem, la società di cremazione varesina.
Uomo della Resistenza (è stato staffetta e sabotatore nel Gap di Varese), il “cardinale rosso” , come è stato soprannominato nella biografia edita da Macchione ha fatto dell’impegno politico fuori e dentro il consiglio comunale una ragione di vita, trascorsa accanto all’amata moglie Elsa e ai tanti che gli hanno voluto bene e lo hanno stimato.
Tutta la redazione di VareseNews saluta Ambrogio con affetto. È sempre stato vicino al giornale e ha avuto una stretta relazione con noi. Il direttore Marco Giovannelli era stato chiamato a condurre l’ultimo suo intervento pubblico quando dieci mesi fa aveva presentato il suo ultimo libro ai Giardini Estensi: «Ci mancheranno le sue email e i suoi interventi acuti sulla politica e la vita sociale varesina».
Lo ricorda commosso anche il sindaco di Varese Davide Galimberti: «Ambrogio Vaghi per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ha rappresentato una guida, un prezioso consigliere ed un grande amico. Lascia alla città e alla comunità civile un grande patrimonio di valori trasmessi magistralmente a tutte le generazioni che ha intercettato. Un grande esempio di rigore e rettitudine in tutte le sue attività in particolare nella vita professionale, politica e nell’impegno sociale. Il Paese oggi perde davvero uno dei suoi figli migliori. Ricordo la commozione nel premiarlo tra i benemeriti varesini nel 2016, all’inizio del mio primo mandato».
Partecipa al dolore per la scomparsa di Ambrogio Vaghi anche Rocco Cordì, storico esponente della sinistra varesina: «Ambrogio Vaghi è stato un punto di riferimento importante nel Pci e nel mondo della cooperazione. Una personalità forte e autorevole, disponibile al dialogo, ma anche sferzante nei giudizi. Con la sua verve polemica riusciva a intimorire amici e avversari. E non ha mai smesso di farlo fino all’ultimo con articoli puntuali e graffianti pubblicati da RMFonline. Per me è stato un punto di riferimento forte a partire dagli anni della mia formazione politica giovanile. Ovviamente non sono mancate divergenze, dissapori, incomprensioni, ma la politica vissuta con passione riserva questo ed altro. Vaghi è stato mio capogruppo in Consiglio Comunale a Varese, dove venni eletto per la prima volta nel 1975. In quel periodo grazie e lui e all’indimenticabile Renato Morandi si formò una nuova leva di amministratori sempre attenti ai problemi della città e capaci di indicare proposte e soluzioni anche stando all’opposizione. Vaghi è stato il celebrante del mio matrimonio e avrei voluto pubblicare una foto in ricordo di quel momento magico, quando ancora i matrimoni civili venivano considerati “diversi”. Purtroppo non potrò farlo e neppure potrò partecipare all’estremo saluto perché mi trovo lontano da Varese. Ciao compagno Vaghi».
Per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, mercoledì 20 luglio alle ore 20 ci sarà un momento di raccoglimento per l’ultimo saluto ad Ambrogio Vaghi, un uomo che è stato un esempio di rigore e rettitudine in tutte le sue attività, e che lascia alla nostra città un grande patrimonio di valori e senso civico. La cerimonia in suo ricordo si terrà presso il roseto della Casa di riposo Centro Polivalente di Induno Olona, in via Maciachini 9.
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