Il weekend senza sosta del palaghiaccio di Varese
Da giovedì a domenica: il responsabile dell'impianto, Matteo Cesarini, racconta l'impegno dello staff durante il primo grande evento su più giorni - la Coppa Italia - ospitato dall'impianto di via Albani
Riaperto a fine agosto, il palaghiaccio di Varese ha vissuto nello scorso fine settimana il primo grande evento sportivo su più giorni: la finale di Coppa Italia di hockey su ghiaccio che si è conclusa “in bellezza”, nel senso che la vittoria è andata ai Mastini padroni di casa. Una circostanza che ha ulteriormente messo sotto pressione – dal punto di vista tecnico e organizzativo – l’impianto di via Albani che però è stato “ricostruito” anche per ospitare manifestazioni di questo genere e che, alla prova dei fatti, ha retto l’urto.
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Anche perché accanto alle partite di hockey, con il tutto esaurito sugli spalti quando sono scesi in pista i Mastini, la normale attività di ghiaccio, palestra e piscine non si è mai interrotta garantendo agli utenti dell’Acinque Ice Arena un servizio continuo. «È stato un weekend a tutta velocità in cui l’impianto è stato impegnato dalle 6 del mattino alle 2 di notte» spiega Matteo Cesarini, presidente della società (Varese Killer Bees) che ha in carico la gestione dell’intera struttura. «Un lavoro organizzativo ben fatto è efficiente quando è invisibile – prosegue Cesarini – e il team dell’Acinque Ice Arena è riuscito a superare la prova di un weekend che ha visto una grande rotazione di attività».
Il lungo fine settimana del palaghiaccio ha infatti preso il via giovedì quando sono iniziate le attività di installazione di tutto ciò che era necessario alla disputa delle Finals, anche perché l’evento pubblico è iniziato sabato mattina con un corso di formazione per tecnici e addetti ai lavoro dell’hockey paralimpico e con le prime partite del cosiddetto showcase, un torneo a squadre miste che ha visto impegnati i migliori prospetti under 15 dell’hockey italiano. E che è stato organizzato dalla Federghiaccio che ha mandato a Varese i propri tecnici tra cui John Parco, l’ex attaccante che fu tra gli azzurri alle Olimpiadi di Torino 2006.
La giornata del sabato è stata particolarmente “pressante”: nel pomeriggio le due semifinali di Coppa e il primo tutto esaurito in occasione del secondo match, quello dei Mastini con l’Appiano. Ma un altro “sold out” è arrivato a seguire per la serata di pattinaggio libero che prevedeva il dj set con musica anni Novanta e che si è conclusa all’una di notte, appena cinque ore prima di riaccendere la “macchina” organizzativa domenicale. L’avvio impianto è infatti fissato alle 6 con palestra e piscina operative accanto alla pista del ghiaccio dove il pattinaggio libero è tornato a partire dalle 15.
Il gran finale ha preso il via alle 18, orario di apertura dei cancelli per il pubblico in vista del match tra Mastini e Caldaro: qualche coda inevitabile c’è stata ma il ricambio tra pattinatori e tifosi è avvenuto senza problemi particolari. Alle 19 l’ingaggio iniziale della partita decisiva per la Coppa, terminata poco dopo le 21 con il trionfo dei gialloneri allenati da Deveze, una circostanza (attesa e gradita) che ha dato il via alla festa con il pubblico sul ghiaccio dopo il termine del cerimoniale delle premiazioni. Quando poi la festa – con protagonisti i giocatori – si è spostata al bar dell’Acinque Ice Arena e quindi nello spogliatoio dei Mastini (ed è durata per svariate ore della notte, quasi fino all’alba), il personale ha iniziato il ripristino della pista. La settimana è quindi ripartita con le pulizie del lunedì mattina: non bisogna dimenticare che nel prossimo weekend toccherà al pattinaggio artistico con la terza prova di Coppa Italia fascia gold.
«L’Acinque Ice Arena rappresenta un esempio di come un impianto moderno e pensato con i corretti accorgimenti tecnici utili sia agli atleti che agli spettatori possa stravolgere in positivo un territorio, un movimento e un settore come quello degli sport del ghiaccio – è il commento finale di Cesarini – Comparto che necessita più che mai di avere al più presto un circuito di strutture rinnovate. Impianti che consentano agli atleti di svolgere le attività in un contesto confortevole e nel contempo coinvolgente per il pubblico che non è solo spettatore ma anche parte attiva dello show. Questo era il nostro intento vedendo la struttura crescere giorno dopo giorno nei mesi di cantiere e possiamo dire di averlo raggiunto. L’esempio di questo weekend, ha dimostrato come una struttura polifunzionale con piscine, padel e palestra, rappresenti una grande opportunità per la crescita di tutte le società sportive e offra al territorio la possibilità di ospitare eventi che mai si sono svolti in città».
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