Artigiani, crescono i contratti a tempo indeterminato
Riprende a crescere l'occupazione stabile nelle imprese artigiane e le lmi. Giulio Di Martino (Confartigianato): «È il comparto metalmeccanico a guidare questa ripresa»
Giulio Di Martino, dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Varese, pur non usando toni trionfalistici, lascia trapelare un certo ottimismo per la ripresa dell’economia. Il termometro usato dall’associazione di via Milano è la variazione percentuale dell’occupazione che, nel corso del 2015, rispetto al 2014, ha ripreso a crescere.
(foto, da destra: Giulio Di Martino e Sergio Bellani segretario generale di Uniascom durante la firma dell’accordo sull’apprendistato)
Il gruppo campione analizzato dall’Ufficio studi è composto da 1.800 imprese artigiane per un totale di diecimila addetti, quindi molto attendibile. «Se osserviamo il periodo che va da gennaio a dicembre 2014 – spiega Di Martino – notiamo una flessione del numero dei dipendenti pari a -1,1 %, percentuale che invece ritorna a crescere nel corso di tutto il 2015 facendo segnare una variazione positiva pari a un + 3,8 %».
Nel 2015 le assunzioni a tempo indeterminato sono state 671 contro le 392 dell’anno prima e riguardano per lo più lavoratori maturi tra i 45 e i 56 anni: i contratti, sia full time che part-time, hanno un saldo positivo pari a un + 0,80%. Di contro il tempo determinato totale scende del 14,43%.
Non tutti i settori fanno segnare un saldo netto positivo tra assunti e licenziati. Sono il comparto meccanico, la chimica-plastica, il commercio e i servizi alla persona a guidare la ripresa, ma piccoli segnali positivi arrivano anche dal tessile-abbigliamento e dalla riparazione e manutenzione macchine e apparecchiature.
Stentano ancora le assunzioni di giovani apprendisti che tra il 2014 e il 2015 hanno avuto una brusca frenata con una importante variazione negativa (-33,33%), tendenza che Confartigianato cercherà di invertire anche grazie al nuovo accordo sull’apprendistato di primo livello (una novità a livello nazionale) firmato il 2 febbraio scorso con Confcommercio e Cisl dei Laghi. «Abbiamo preso l’andamento giusto – conclude Di Martino – ora speriamo che le imprese tornino ad assumere giovani che è poi quello di cui hanno bisogno».
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