Coronavirus: i contagiati a Varese sono 315, 109 sono già guariti
I dati forniti da Ats Insubria al sindaco indicano anche 43 morti di cui 18 nelle RSA. È a regime il servizio di controllo dei medici di base con i tamponi
Sono 163 i varesini ancora positivi al coronavirus. Poco più della metà dei casi totali che ammontano, stando ai dati forniti da Ats Insubria al Comune di Varese, a 315.
Delle persone attualmente contagiate 43 sono ospiti nelle residenze socio assistenziali mentre i guariti totali, dall’inizio della pandemia, sono 109.
Il coronavirus ha provocato la morte di 43 persone di cui 18 nelle RSA.
RICOVERATI
Attualmente, i ricoverati all’ospedale di Varese sono 2 in terapia intensiva e 18 nei reparti ad alta intensità, mentre altri 18 sono a Cuasso per la fase della riabilitazione e convalescenza.
Da poco meno di una settimana non si registrano più nuovi ricoveri a causa del Covid.
La città di Varese ha visto la curva epidemica salire in modo progressivo ma senza picchi pericolosi, anche grazie ai comportamenti dei cittadini : « Possiamo sicuramente dire il primo “bravi” ai residenti – commenta la dottoressa Giovanna Scienza, medico di medicina generale – ora ci attendiamo che la responsabilità di ciascuno prosegua così da poter finalmente tirare un bel sospiro di sollievo. Cruciali sono i giorni che stiamo vivendo e che daranno la fotografia della situazione dal 7 giugno in poi».
MONITORAGGIO E TAMPONI
Il monitoraggio del territorio è ormai a regime: « Il sistema dei tamponi per i casi sospetti è efficiente – assicura la dottoressa che fa parte della Cooperativa Medici Insubria che raduna circa 230 medici di famiglia – La nostra richiesta viene presa in carico da Ats entro 48 ore e l’appuntamento per il tampone viene fissato entro due giorni al massimo. Se il paziente è grave arrivano a casa le Usca, altrimenti si reca da solo nelle tensostruttute che sono sul territorio. In particolare, a Varese è nel giardino di Ats in via Rossi». Tempi veloci anche per chi ha bisogno di un certificato di guarigione : « Anche in questo caso occorrono al massimo 48/72 ore per avere il tampone per ch deve rientrare al lavoro».
ESAME SIEROLOGICO
Tempi diversi per chi attende l’esame sierologico: « Questi sono appuntamenti fissati dall’Asst Sette Laghi . Tempi più lunghi, però, sono accettabili dato che non è un’indagine di diagnosi ma epidemiologica, solo ed esclusivamente per capire se si hanno gli anticorpi. Nel caso di ricerca positiva, allora è necessario sottoporsi anche al tampone e mettersi in autoisolamento fino al risultato di quest’ultimo, ma solo nel caso che venga accertata la completa guarigione».
ANALISI DEI TAMPONI
Al laboratorio di microbiologia dell’ospedale di Varese, quotidianamente, arrivano circa 300 tamponi da analizzare: la gran parte è legata all’attività dell’ospedale stesso che deve sottoporre a indagine chiunque venga ricoverato. C’è poi la quota dei dipendenti e poi delle RSA. Dallo scorso 7 maggio, i tamponi eseguiti in tutta la provincia di Varese e in quella di Como su richiesta dei medici di base sono stati circa 800.
INDAGINE NAZIONALE
A breve partirà anche l’indagine promossa dal Ministero della Salute su un campione indicativo di popolazione. Le persone saranno scelte dall’Istat per avere una fotografia dell’andamento del contagio in Italia ma, soprattutto, delle caratteristiche degli anticorpi sviluppati per trarre indicazioni nel tempo. Anche in questo caso, si verrà invitati ma l’adesione sarà su base volontaria.
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