Esiste un uso positivo della plastica?

Al via la nuova rubrica, curata dalla LATI di Vedano Olona, per conoscere meglio la "plastica", la sua storia e come viene utilizzata oggi, tra conferme, falsi miti e con qualche piccola sorpresa

Lati Plastica

Esiste un uso positivo della plastica? Voi come rispondereste a questa domanda? Ebbene, quasi la metà degli italiani intervistati a tale proposito ha risposto negativamente. Il fronte del “no” si è rivelato determinato e privo di incertezze oltre che curiosamente omogeneo per estrazione e formazione: anche fra i laureati il numero di coloro che condannano senza riserve la plastica ha sfiorato il 40%.

A ben pensarci, questo responso non stupisce. Chi di noi, da bambino, non è mai stato messo in guardia contro i mille pericoli chimici annidati dentro al cappuccio della penna a sfera, rosicchiatissimo compagno di mille compiti in classe? E chi non si è beccato lo sguardo sarcastico della mamma davanti al nostro pianto disperato per il giocattolo rotto proprio perché costruito con insulsa plastica? Fra un elettrodomestico economico e un’automobile dalle finiture discutibili la plastica si è quindi costruita negli anni una solida reputazione di materiale scadente, addirittura infido, indiscusso biglietto da visita di produzioni mediocri destinate a diventare immondizia dopo averci rifilato l’ennesima, ultima, cocente ma annunciata delusione.

Eccoci arrivati dunque ai giorni nostri, travagliati da mille problemi, difficoltà e situazioni complesse intervallate però da una serie di punti fissi inconfutabili. Fra questi svetta il principio quasi dogmatico che vuole l’onnipresente plastica come nemica numero uno dell’ambiente, dell’Uomo e del Futuro.

Sorte curiosa quella della plastica. Il primo materiale artificiale creato dall’Uomo fu la celluloide, un prodotto lontanamente imparentato con il mondo vegetale inventato nel diciannovesimo secolo con lo scopo nobilissimo di sostituire l’avorio nelle palle da biliardo. Pochi anni dopo proprio questo materiale venne impiegato per realizzare le pellicole cinematografiche e i vetri di sicurezza; si assiste fin da subito alla proliferazione di idee che la primissima plastica rende finalmente realizzabili, allargando il mondo delle possibilità concesse ad artisti, scienziati, ingegneri e inventori.

La stessa traiettoria viene seguita dalle altre materie plastiche che negli anni vengono proposte sul mercato: la bakelite ha reso possibile la gestione dell’energia elettrica, il filato di nylon ha vestito un’intera generazione, il polipropilene – che molti ricorderanno come Moplen – ha popolato di utensili pratici ed economici anche la cucina più umile.
Ogni materiale plastico introdotto nella nostra vita ha di fatto fornito un insieme di opportunità per dar forma a un progetto, per creare e animare un settore industriale, per tradurre in realtà un’idea e rispondere, in ultima analisi, alle esigenze di ciascuno di noi e, spessissimo, a requisiti di sicurezza.

Cosa è successo allora alla percezione che abbiamo di questo materiale? Perché si è trasformato nel vettore ultimo di quasi ogni male che attanaglia l’ambiente attorno a noi? Siamo sicuri di conoscere tutta la storia di questo imputato?
Con questa rubrica cercheremo di presentare la plastica in tutte le sue sfumature applicative, nella sua natura e nelle sue infinite possibilità.

Vi accompagneremo in un percorso lungo il quale racconteremo la storia delle materie plastiche, dalla loro nascita alla crescita negli anni del boom economico ai problemi moderni legati all’ambiente, scoprendo come i materiali sintetici abbiano di fatto modificato le nostre vite e la nostra società. Un universo sconfinato quello dei polimeri, costituito da migliaia di prodotti tutti da conoscere e che diventano tanto l’articolo usa e getta quanto il dispositivo tecnico per l’industria aerospaziale. Scopriremo assieme come oggi molte plastiche possano sostituire il metallo, resistere a sollecitazioni termiche e chimiche impensabili e persino… arrivare su Marte!

Si dice che non esistano cani cattivi, ma solo cattivi padroni. Anche per la plastica allora potremmo scoprire che non esiste una cattiva plastica, ma solo plastica usata male. Seguiteci!

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Pubblicato il 03 Novembre 2022

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